"io odio fare shopping": le ultime parole famose

sabato 28 maggio 2005

maledetta me e il momento in cui ho pronunciato le fatidiche parole: "io odio fare shopping".
oggi il trio (vale, nuccia e shimo) è partito di buon'ora, destinazione "serravalle outlet". insomma, una bella gita in buona compagnia con relativa occasione di comprarmi le scarpe da tennis per le quali mia madre mi rompe i maroni da tempo. sole, aria condizionata e tante cose da raccontarci.
conclusione? non ho comprato le scarpe (e solo perchè non avevano il mio numero), in compenso sono tornata a casa con:
- un costume da bagno (maledizione, ne ho altri ventimila!!!)
- un paio di calzine antiscivolo (l'ennesimo)
- un paio di calzini (forse la cosa più utile)
- una ventina di collant per mia madre (ho fatto il grave errore di chiamarla e dirle che c'erano le collant a un euro)
- una gonna cortissima viola
- una gonna longuette verde militare
- tre tanga uno più scandaloso dell'altro
ma si può??? non portatemi mai più in un posto del genere!!!

io vengo dalla Luna

Io vengo dalla Luna che il cielo vi attraversa, e trovo inopportuna la paura per una cultura diversa. Chi su di me riversa la sua follia perversa arriva al punto che quando mi vede sterza.
Vuole mettermi sotto sto signorotto che si fa vanto del santo attaccato sul cruscotto, non ha capito che sono disposto a stare sotto, solamente quando fotto.
"Torna al tuo paese, sei diverso!" - Impossibile, vengo dall'universo, la rotta ho perso, che vuoi che ti dica, tu sei nato qui perchè qui ti ha partorito una fica.
In che saresti migliore? Fammi il favore, compare, qui non c'è affare che tu possa meritare. Sei confinato, ma nel tuo stato mentale, io sono lunatico e pratico dove cazzo mi pare.

Io non sono nero, io non sono bianco, io non sono attivo, io non sono stanco, io non provengo da nazione alcuna, io si, io vengo dalla luna.
Io non sono sano, io non sono pazzo, io non sono vero, io non sono falso, io non ti porto jella ne fortuna, io si, ti porto sulla luna.
io vengo dalla luna...

Ce l'hai con me perchè ti fotto il lavoro, perchè ti fotto la macchina o ti fotto la tipa sotto la luna? Cosa vuoi che sia, poi, non è colpa mia se la tua donna di cognome fa Pompilio come Numa.
Dici che sono brutto, che puzzo come un ratto ma sei un coatto e soprattutto non sei Paul Newman.
Non mi prende che di striscio la tua fiction, io piscio sul tuo show che fila liscio come il Truman.
Ho nostalgia della mia luna leggera, ricordo una sera le stelle di una bandiera, ma era una speranza era, una frontiera era, la primavera di una nuova era era.
"Stupido, ti riempiamo di ninnoli da subito in cambio del tuo stato libero di suddito" No, è una proposta inopportuna, tieniti la terra, uomo, io voglio la luna!

Io non sono nero, io non sono bianco, io non sono attivo, io non sono stanco, io non provengo da nazione alcuna, io si, io vengo dalla luna.
Io non sono sano, io non sono pazzo, io non sono vero, io non sono falso, io non ti porto jella ne fortuna, io si, ti porto sulla luna.
io vengo dalla luna...

Non è stato facile per me trovarmi qui, ospite inatteso, peso indesiderato, arreso, complici i satelliti che riflettono un benessere artificiale, luna sotto la quale parlare d'amore.
Scaldati in casa davanti al tuo televisore, la verità nella tua mentalità è che la fiction sia meglio della vita reale, che invece è imprevedibile e non il frutto di qualcosa già scritto, su un libro che hai già letto tutto ma io, io, io no.
Io, io, io... Io vengo dalla luna.

CAPAREZZA

la voz del viento

venerdì 27 maggio 2005

La voz del viento sacudió
quebró el silencio del lugar.
Y ahora no hay más, no queda más.
Extraño el sonido del mar
en cada ola una explosión.
Y espero más, espero Dios.
Soñando estrellas por la mañana
y por las noches esperando el sol.
Y no hay calma y mi alma no descansa nunca.
El viento sabe a tu nombre
y se está llevando esta canción
lo que ya nunca podrá sacarme es la emoción.
Soñando estrellas por la mañana
y por las noches esperando el sol.
Y no hay calma.



Che strano ascoltare dopo tanto tempo i flopa manza minimal… mi ricordano l’odore di cloro, le sere a letto aspettando uno squillo, le visite al babaissa, quella strada senza marciapiede percorsa cantando, gli alberi profumatissimi nel fresco del mattino, i baci rubati in angoli nascosti, gli abbracci polverosi, e quella notte strana che ci unì indissolubilmente…

pensavo...

giovedì 26 maggio 2005

... alla fermata della metrò di Begoña.
... ad Ale che dice "venì, que te presento mamà".
... a cinque persone che ricominciano a respirare nel momento in cui scoprono che è andato tutto bene.
... alle lacrime di Patricia davanti al suo "corazon" addormentato.
... alle lacrime di pura rabbia di Chelo, nascoste dietro gli occhiali da sole.
... al conforto e all'amicizia dei sorrisi di Ru.
... allo scotch con indicato "no tocar".
... ad una marea di donne gentili che mi offrono tutto quello che hanno da mangiare.
... ad una notte insonne passata ripetendo "no te toques!".
... ai pianti notturni, pensando a quanto sono stata vicino a perdere tutto.
... alle parole di Patricia: "gracias por todo".
... alle parole di Ru: tutte quelle che ha pronunciato.
... alle parole di Gaston: "gracias por venir".
... a una bagnetto fatto a convalescente
... alla disinfezione delle ferite di guerra.
... al meraviglioso pollo di Jorge.
... a Nicole che mi corre incontro e mi salta in braccio come se mi conoscesse da sempre.
... alle parole di Jorge: "speravo che si fermasse almeno un paio di giorni!".
... agli abbracci, ai baci, all'amicizia, alla delicatezza, all'amore, all'ospitalità, a tutto quello che ho ricevuto da chi non me lo sarei aspettata.
gracias y hasta luego. nos vemos.

La guerra

Sette guerrieri alle sette porte,
schierati gli uni di fronte agli altri,
molte armi di bronzo lasciarono
come tributo a Zeus, il dio
che mette in fuga gli eserciti.
Ma i due figli sventurati,
nati dallo stesso padre e dalla stessa madre,
l'uno contro l'altro levarono
le lance due volte vittoriose
e si divisero la morte in parti uguali.

questo è amore

lunedì 23 maggio 2005

mi accingo a partire. ad affrontare yo solita un paese in cui parlano questa lingua a me semi sconosciuta (que es un bardo). a confrontarmi con gente con cui dovrei avere un rapporto anche minimo (essendo fratelli del mio fidanzato) ma con cui non so neanche di cosa parlare (sarà anche la lingua che non aiuta). il tutto senza il sostegno psicofisico del mio fidanzato. con tutto ciò, mi troverò a una distanza pericolosamente ravvicinata da SUO padre, e sempre senza il suddetto sostegno morale (dovrò incollarmi a kevin, sperando che il suddetto fidanzato non si metta a fare il geloso, e questo non sarebbe proprio il momento adatto). mi tocca anche partire da orio al serio, e mi sembra ovvio che, avendo l'aereo alle tre meno un quarto, partirò alle dieci da casa, perchè il mio papino mi può accompagnare solo a quest'ora... ah, dimenticavo: il tutto per due giorni, perchè mercoledì alle 18.20 ho l'aereo del ritorno... d'oh!
sono MOLTO agitata.
e comunque, ribadisco il titolo: questo è amore.

la donna perfetta

venerdì 20 maggio 2005

questo post può presentarsi in apparenza banale. e forse lo sarà. ma fatemi la cortesia di accantonare per un attimo i luoghi comuni, di fare finta di non sapere niente, di essere appena usciti da un uovo insonorizzato. leggete con la mente sgombra. so che non riuscirò a palesare l'immagine così come mi è venuta alla mente, ma spero almeno di rendere l'idea, a grandi linee.
sì, ho usato il verbo palesare. ovviamente, volontariamente (non mi verrebbe mai spontaneo).

dunque. la donna perfetta non esiste. quando passeggi per strada, puoi vedere un sacco di donne bellissime, che ti sembrano mille milioni di volte migliori di te. non sono perfette. mia nonna è riuscita a dire che un'attrice bellissima, magrissima, "perfettissima" (quando mi ricorderò il nome lo posterò), aveva le caviglie grosse. la donna perfetta non esiste semplicemente perchè nessuno SA cos'è la perfezione. non è detto che non esista. semplicemente, non ne si può dare una definizione. è inconoscibile. però esiste la donna perfetta PER QUALCUNO. ovvero, tu puoi essere una persona qualunque. ma per quel qualcuno sei la donna perfetta. e non solo perchè la tal persona lo dice, questo non basta (ed è spesso falso). semplicemente, perchè questa persona vedrà tutte quelle donne bellissime che vedete anche voi, sicuramente gli cadrà l'occhio sul loro corpo "perfetto". e nella sua mente scatterà questo pensiero: "non è perfetta perchè non ha il sedere/gli occhi/il sorriso/i capelli della mia fidanzata". semplicemente, perchè nell'inconoscibilità della perfezione hanno scelto una definizione di essa: voi.

grazie a questo post per avermi permesso di ritrovare un tantino della calma perduta.

dal mio diario mentale

è sempre sconsigliabile leggere il blog di ines intanto che aspetto di dare un esame. la cosa mi pone ESTREMAMENTE nervosa.

dal momento che il lj non ha un'interfaccia dinamica...

martedì 17 maggio 2005

questo post sarà un'accozzaglia di situazioni non meglio identificate, quindi come titolo mi sembrava ottimo (grazie del prestito, shimo!).
ieri sera guardavo gioiosamente la tele, e ho visto la nuova pubblicità dei Ray-Ban. dopo una banda di improbabili vampiri, di cui uno si inceneriva all'alba poichè si era dimenticato chissà dove i suoi occhiali da sole (vabbè...), ora hanno fatto appollaiare una serie di persone in posti improbabili: sui tetti, sui semafori, sulle insegne al neon... tutti quanti con gli occhiali da sole. sinceramente, non mi è chiaro il significato della cosa. comunque.
in compenso, devo confessare che mi sono molto divertita guardando "mai dire lunedì", soprattutto quando hanno dato l'esatta traduzione inglese di "dove cazzo stai andando?": "where cock are you going?". meraviglioso.
oggi (come alcuni di voi sanno) ho attaccato una nuova pagina del mio libretto universitario, dando (o meglio, tentando) biologia e fisiologia degli organismi - parte animale. beh, credo proprio che per scrivere qualcosa in quella nuova pagina passerà ancora molto tempo.
a proposito, devo anche preparare una relazione sulla fecondazione assistita, per l'esame di P.P. (percezione pubblica) di cui ho seguito, attualmente, una lezione (la prima, ma solo perchè non sapevo cosa mi aspettava)... sono bei momenti.
nel frattempo gaston gira libero per madrid, cercando una casa in cui abitare da giugno fino ad un tempo indeterminato per poter guadagnare un po' di soldi in combutta con i suoi fratelli (e questo potrebbe essere pericoloso).
con ciò, vi saluto, e vado a mangiare dalla mia ottima nonna.
p.s. sono abbastanza preoccupata, ho appena trovato un pelo sulla mia tastiera, e ad occhio e croce sembrerebbe pubico...

futuro e passato (un sogno)

sono in un salotto. mi siedo su un divano di pelle chiara, immenso, di quelli che si vedono nelle pubblicità dei televisori. davanti a me, un mobile di legno che copre tutta la parete, e una televisione di quelle con lo schermo enorme. prendo in mano il telecomando del videoregistratore, schiaccio il tasto play.

una mano bellissima, femminile, è chiusa a pugno in primo piano. si gira e si apre, il palmo rivolto verso l'alto. è vuota, e chiara. l'inquadratura si allarga. la ragazza è in spiaggia, si alza da una delle sdraio che formano un cerchio. ha i capelli neri, lunghi, legati in una coda. è giovane, forse non ha neanche vent'anni, è sicuramente bellissima. sorride. si alza e comincia a correre, ride. il ragazzo che era seduto sotto di lei la guarda e lentamente si alza a sua volta. è biondo, ha il viso magro, l'aria da ragazzino. è felice.
la scena cambia. è patricia che sta filmando. i due ragazzi posano insieme ad alcuni amici, due reggono un asciugamano. quando lo abbassano, si vede una torta-castello di sabbia enorme. patricia ride, dietro la telecamera.
la scena cambia di nuovo. ora è il ragazzo che tiene la telecamera. sono in una macchia di vegetazione, a ridosso della spiaggia. lei corre, quasi ballando, fa delle giravolte ridendo. lui risponde alla sua risata.

prendo il telecomando, faccio tornare un po' indietro la cassetta. il film ricomincia da capo. di nuovo guardo Inés e Gaston, insieme, innamorati, felici.

fissazioni

domenica 15 maggio 2005

da un dialogo telefonico.

- amore, sto studiando l'apparato riproduttore... i testicoli.
- di nuovo??? estas fijada con las pelotas..!!!

forse il mondo è troppo piccolo

devo dire che mi sono notevolmente appassionata ad una pubblicità (credo sia della BMW, ma non è importante).
un tizio alquanto improbabile è da solo su una spiaggia completamente deserta, in un'atmosfera da "è novembre (o luglio a Durham - riferimento x nuccia), fa un freddo della miseria ma io sto in spiaggia lo stesso". in una distesa di sabbia infinita trova l'unico sasso esistente, che ovviamente non è un banale ciottolo bensì è triangolare (quasi piramidale), grigio scuro e con un milione di righine bianche che creano un disegno incredibile. il tizio lo rimira e poi decide di farlo rimbalzare sull'acqua (pessima idea, vista la forma piramidale; ma lui, non si sa bene come, ci riesce lo stesso). a questo punto, lo spettacolo: qualcosa di non meglio identificato gli arriva dritto dritto sul culo. lui si gira (praticamente gli è venuto un infarto) e si guarda intorno. raccoglie l'oggetto misterioso e - sorpresa! è esattamente il sasso che ha appena lanciato. il tizio si guarda intorno smarrito, quasi nel panico, con una faccia che farebbe se gli avessero appena annunciato "sorridi, sei su candid camera"... non ho ancora determinato se la faccia sia dovuta al mondo che è troppo piccolo, o se in realtà il tizio si stia domandando "come cazzo avrà fatto 'sto sasso a fare il giro del mondo, visto che è anche piramidale..."

sono meglio di... lì, coso benso conte di cavour!

martedì 10 maggio 2005

ventun'anni.
tecnicamente, la maggiore età. puoi sposarti, fare un mutuo, comprare una casa etc etc etc... insomma, fare la persona seria / adulta.
praticamente, non cambia niente. perennemente in università, alla DOXA nel tempo libero, ogni tanto ti ricordi anche di respirare.
in breve, rassegnarti al fatto che il 10 di maggio piove sempre (o comunque c'è un tempo di merda).
vedere che i tuoi amici sono sempre i tuoi amici, ti mandano messaggi lunghissimi a ore assurde per essere i primi a farti gli auguri, vengono alla tua festa, ti portano mille regali e ti fanno un mare di compagnia.
scoprire con tristezza che qualcuno comincia a dimenticarsi, o meglio a trascurare questo giorno, perchè tanto è un giorno come tanti; o tornare a casa alla sera e vedere che tuo padre è a giocare a tennis, tua madre è sotto la doccia e tutta la famiglia ha già cenato senza di te e non ti ha neanche preparato la tavola.
scoprire con piacere che qualcuno di nuovo ha pensato per tutto il weekend "martedì, martedì", solo per poterti chiamare il giorno giusto e farti gli auguri.
scoprire con commozione che qualcuno ti ama di un amore incredibilmente immenso, su cui nessuno (lui in primis) avrebbe mai scommesso.
bere un cocktail di sakè e chiederti "ma perchè non ho mai visto questo locale prima d'ora?".
alla fine, si torna alla quotidianità. non è successo niente, è solo passato del tempo.

ps. la data è ovviamente fittizia... era solo per creare l'ambiente =)

Buena sera

martedì 3 maggio 2005

Buona sera senorita buona sera
It is time to say goodnight to Napoli
Though it's hard for us to whisper Buena Sera
With that old moon above the Mediterranean sea

In the morning senorita we'll go walking
Where the mountains and the sun come into sight
By the little jewlershop we stop and linger
While I buy a wedding ring for your finger

In the meantime did I tell you that I love you
Buona sera signorita kiss me good night

Michael Bublè