Oggi intendevo andare in corso di Porta Vittoria, ma evidentemente ho cambiato sistema solare, o addirittura galassia, e mi sono ritrovata sul pianeta Porta Vittoria.
Primo indizio del fatto che non mi trovassi dove volevo arrivare: niente neve. Neanche un fiocco, né sulla strada né sul marciapiede (figuriamoci!!). Un bel cambiamento rispetto a via Celoria angolo via Ponzio, dove ormai è stato istituito un servizio traghetti per attraversare l'incrocio.
Mi avvicino alla pensilina ultramoderna e vedo un uomo seduto... per terra. Più accasciato che seduto. Invano cerca di alzarsi. Per un attimo la scena mi stupisce, visto che intorno ci sono almeno sei persone che aspettano l'autobus. Gli tendo la mano per aiutarlo. Una tizia (chiamarla "signora" mi sembra troppo lusinghiero) mi fissa un po' allibita e molto schifata e mi dice: - Guarda che è ubriaco!- "E quindi??" replica il mio cervello. Si torna alla realtà: l'uomo per terra pesa almeno 100 chili e fa peso morto, io sfioro i 55 e porto zainetto, borsetta e ombrello: il mio aiuto è inutile in partenza. Un secondo tizio, peraltro chiaramente immigrato (mi sconvolge sempre il razzismo delle minoranze!!), si sente in dovere di darmi una lezione di vita e bofonchia che "quella gente lì" non bisogna aiutarla, forse aggiungendo che è anche pericoloso. In ogni caso, non si scomoda. Poi, probabilmente considerando quanto sono cretina a non dargli retta e ad ostinarmi nel mio soccorso inutile, prende l'uomo per l'altro braccio. L'uomo si trova seduto sulla panchina e ringrazia. Il tizio continua a sgridarmi per la mia azione avventata.
Ento nello studio dell'avvocato C. Il luogo è inquietante. Lui anche. Probabilmente, sul vocabolario c'è la sua foto sotto la voce "affettato". Nel suo studio un quadro di un metro e mezzo di lato, tende da antico palazzo reale, una scatola di fazzoletti (esselunga, risparmia sui fazzoletti anche se gli ho appena consegnato un assegno da 2000 euro) come quella che si passano le donne nei film quando piangono.
E quando torno per strada.. chi c'è a due passi dalla fermata dell'autobus? Già, lo stesso uomo malmesso, accoccolato accanto ad un muro. Due esseri umani (probabilmente anche loro persi su questo assurdo pianeta) lo riparano con i loro ombrelli. Di nuovo una decina di persone ignorano la scena alla fermata. Alla fine arriva un'ambulanza a raccattare l'uomo malmesso e (indovinate!) tutti si voltano e si avvicinano per vedere!
Ora capisco perché la cara Letizia M. pensava che l'emergenza neve di un mese fa fosse inesistente: il centro di Milano è un luogo perfetto, dove tutto va bene! E se qualcosa non va... basta ignorarla, sparisce anch'essa!
Non so se il mondo è molto strano... o se sono io il Lupo covante!
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1 commenti:
Bellissimo Post, Vale!
Molto sentito, ma soprattutto... molto vero!
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