E. & V. (lontano lontano)

martedì 31 marzo 2009

C'era una volta, in un paese lontano lontano, una bella principessa. Aveva lunghi capelli corvini e occhi grandi e sognanti. Era giovane, desiderava partire, visitare ogni angolo del regno, cambiare la propria vita.
Così, un bel giorno, si unì ad un convoglio che partiva per terre lontane, alla ricerca di fortuna.
Della spedizione faceva parte anche un prode cavaliere, dai riccioli neri e dallo sguardo profondo e scuro. Non era partito per cambiare la propria vita, ma si sa che il fato si diverte a rimescolare le sue carte...
La principessa ed il cavaliere si scambiarono solo un'occhiata, quel giorno. E la dimenticarono.
Passò molto tempo prima che i loro sguardi si incrociassero nuovamente. Stavolta si guardarono più profondamente e tremarono vedendosi specchiati l'uno nell'altro.
Come e quando le loro labbra si sfiorarono per la prima volta, è un segreto che dimora nei loro cuori. Si tramanda che la bella principessa per molti giorni portò tra i capelli una rosa bianca donatale da lui. Si mormora che il prode cavaliere per molti giorni portò nel suo cuore il ricordo di lei.
Ma il tempo passava e ciò che doveva restare segreto cominciava a vedere la luce... Così, in un pomeriggio tanto luminoso quanto cupo, si diedero quello che doveva essere l'ultimo bacio, promettendo di non dimenticare mai ciò che era stato.
Chi ha visto una lacrima silenziosa negli occhi della principessa e ha sentito i sospiri del cavaliere giura che quelle due anime si fossero già legate allora...
Il loro cammino si divise quel giorno. Solo una volta si incrociarono nuovamente, ma ancora una volta scelsero due vie diverse.
Il prode cavaliere si avventurò attraverso molte strade sconosciute. Alcune furono irte di insidie, altre gli parvero tranquille e luminose. Tutte alla fine lo annoiarono e lo indussero a cercare un nuovo destino.
La bella principessa imboccò un lungo sentiero, che la portò sempre più lontano da ciò che era. Alla fine si accorse di quanto la rattristasse il paesaggio che vedeva intorno a sé e, ormai convinta che sarebbe impazzita se avesse proseguito, scelse repentinamente un nuovo cammino.
Ed ecco che, ancora una volta, il fato soffiò sui suoi burattini di carta, portando la principessa e il cavaliere talmente vicini da potersi quasi toccare... Fu così che, dietro una svolta, si trovarono uno di fronte all'altro.
Si fermarono a guardarsi. Erano passati molti anni, entrambi avevano camminato molto e numerosi fatti erano accaduti lungo la strada.
Il prode cavaliere non portava più i ricci, ma il suo sguardo era ancora profondo e scuro. Durante il lungo cammino si era scritto sulla pelle chi era, lettera dopo lettera, per essere certo di non dimenticarlo mai.
La bella principessa aveva visitato i luoghi più remoti del regno, ma alla fine non aveva cambiato la propria vita. Anche lei aveva cominciato a tracciare dei segni sulla propria pelle ed era ben decisa ad incidervi chiara la propria identità, per non perdersi più lungo la via.
Si guardarono a lungo e non sembrarono stupiti, né ebbero bisogno di spiegazioni per tutti quegli anni trascorsi lontani l'uno dall'altro. Semplicemente si guardarono, si riconobbero, si abbracciarono stretti.
L'ultima volta che sono stati visti si tenevano per mano e camminavano insieme, sereni. Nessuno sa da che parte siano andati, né quanta strada percorreranno insieme prima di salutarsi nuovamente.
Ma qualcuno dice di aver intravisto una lacrima silenziosa sulla guancia della bella principessa, e giura che è assai simile a quella caduta all'inizio di questa storia.

domenica mattina

domenica 29 marzo 2009

piove e il cambio d'ora mi ha rubato un'ora di sonno. altri avvenimenti me ne hanno sottratte parecchie di più.
profumo di caffè, ma se mi concentro sento ancora quell'odore caldo che ho respirato fino a poco fa. la mia pelle è autografata.
sto semisdraiata sul divano con un abbozzo di sorriso in viso. la musica riempie la casa ma per una volta non mi lamento, anzi ballo e il cuore sulla mia pancia si muove con me. non mi pesa il pensiero di pulire la mia camera da letto.
è assurdo ma questa maledetta domenica quasi mi piace.

E. & V. (comicissimo)

sabato 28 marzo 2009

mmmhh... credo che ad un certo punto, non so perché, abbiano iniziato a sospettare che non siamo solo amici...

E. & V. (malinconico)

domenica 22 marzo 2009

mi sono proibita di chiedermelo, tuttavia non posso fare a meno di domandarmi come e dove andrà. la mia risposta, forse rassegnata o forse un tentativo di proteggermi, è sempre "non andrà". e mi sorprende sentire un fondo di dolore quando lo dico.

M. & V.

venerdì 20 marzo 2009

Dio, detto tra noi: hai creato il mio uomo ideale e l'hai fatto gay...
...MA MI PRENDI PER IL CULO?!?

la mia seconda pubblicazione scientifica!

martedì 17 marzo 2009

Why do we go crazy in spring?
by M. Toscano e V. Rodighiero

Dopo l'enorme successo riscosso dal lavoro Is a biotechnologist a good lover?, pubblicato nel giugno 2005, la nostra attenzione si è concentrata sull'effetto della primavera sull'organismo modello Homo sapiens.
Come sappiamo, la primavera ha un'influenza devastante sull'essere umano: fa passare la voglia di lavorare, conicilia il sonno e la pigrizia e, ahimè, aumenta esponenzialmente la spinta all'accoppiamento. E' quest'ultimo l'effetto che più preoccupa gli studiosi, soprattutto se l'individuo in oggetto non ha un partner su cui riversare il proprio impeto primaverile.
In collaborazione con l'illustre esperto M. Toscano abbiamo cercato di analizzare le cause di questo grave disturbo legato alla stagione. Lunghe ricerche ci hanno permesso di individuare gli ormoni primavera-sensibili. Tali ormoni sono presenti in tutti gli individui appartenenti alla specie Homo sapiens e raggiungono livelli molto alti nei giovani in età riproduttiva. Peculiarmente, sono inattivi per la maggior parte del tempo. In pimavera, quando il sole è caldo e l'aria profuma di fiori, si attiva la cascata del segnale necessaria per la liberazione degli ormoni nell'organismo, con conseguente impulso irrefrenabile all'accoppiamento che porta alla pazzia nell'impossibilità di trovare un partner adatto allo scopo.
Obiettivo delle ricerche successive potrà essere l'individuazione di una cura che possa frenare l'attivazione degli ormoni primavera-sensibili. personalmente, il nostro gruppo di ricerca preferisce focalizzarsi sull'elaborazione di tecniche vincenti per trovare il partner con cui calmare l'ondata ormonale (più precisamente l'individuo strafigo-che-ti-possiede-sul-sedile-posteriore-di-una-Cadillac).

wind of change

a volte per andare avanti bisogna chiudere una porta dietro di sè. nonostante io sappia bene cosa c'è dietro quella porta e abbia deciso che assolutamente non fa per me, chiuderla è molto molto molto difficile. soprattutto quando sento quella voce conosciuta che piange dietro quella porta, che mi supplica di socchiuderla almeno un poco, per vedere quanto di buono esiste e non ho visto... fa male, molto male.
si dice che quando si chiude una porta si spalanchi un portone. ma la stanza è molto grande e non sufficientemente buia da riuscire ad individuarlo. mi aggiro un po' a caso, in maniera un po' furtiva, cercando di capire qual è la direzione giusta. cerco di non ascoltare i lamenti che vengono da dietro la porta chiusa, per non avere la tentazione di tornare indietro. e aspetto che, da quel portone, qualcuno mi chiami per guidarmi...

amore

domenica 8 marzo 2009

Notizie meravigliose giungono spesso inattese, sbocciano come fiori ma rimangono nascoste dietro l'erba finché qualcuno non ti prende per mano e te le mostra. Spesso inondano di un'emozione così intensa e vi si specchiano dentro rendendo anch'essa meravigliosa, una felicità riflessa tale da farti saltare di gioia e da far spuntare una piccola lacrima di commozione all'angolo degli occhi.

a M. & M. M.

so strange

È umanamente possibile stare benissimo e malissimo nel medesimo istante?
È possibile provare una tale varietà di sentimenti e avere una tale quantità di pensieri che tutto si annulla, si può solo rimanere fermi a fissare sbigottiti il vuoto?