Re borracha (AKA alcoHolic night)

sabato 28 novembre 2009

Margarita alla fragola: 10 euro, puri contanti (speakeasy ladrón)

Vodka (?) per i festeggiati: 5 euro, MOLTI contanti (colletta tra gli invitati)

Notare che lei, con 20cminpiù-20chiliinmeno-20voltepiùbella di me non muove nemmeno mezzo passo di danza: ...mmm stavolta mi sa che la situazione Mastercard non viene affatto bene!!


Commenti conclusivi:
1- queste serate sono sempre troppo corte;
2- queste serate finiscono sempre troppo alcoliche;
3- ma soprattutto, PERCHÉ presentarsi solteras a queste serate?!? (...masochismo?!?)

Anyway... Goodnight to everybody.

Felicitaciones?

giovedì 26 novembre 2009

Hay novedades que recontra agrandan el vacío que llevo en mi pecho. No estoy preparada para noticias como esta y no puedo parar las lagrimas, apenas puedo con los gritos.
Pero gracias a cosas como esta quizás voy a entender que ya mi huge love story se terminó.

le persone non cambiano

venerdì 23 ottobre 2009

... e se ci sbagliassimo? e se invece cambiassero?
This is the Question.

Piccole tartarughe crescono

sabato 17 ottobre 2009


Ecco il piccolo Achille Vasco de Gama Attila due anni dopo...

An die Freude

sabato 19 settembre 2009



Il vero intento di Puccini

martedì 21 luglio 2009

Bohème, quadro primo.
Rodolfo broccola Mimì e, impiegando varie tattiche quali "ops, mi si è spento il lume", "chissà dov'è finita la chiave di casa sua" e "ma che gelida manina, se la lasci riscaldare", riesce ad intrallazzare dopo 10 minuti di conoscenza.
Carlo: "Secondo me quello lì è siculo.."

Bohème, quadro terzo.
Mimì va a disperarsi da Marcello, raccontandogli dell'estrema gelosia di Rodolfo.
Carlo: "È sicuramente siculo!"

.. abbiamo scoperto che la Bohème in realtà è ambientata a Caltanissetta!

Capitolo 1 - Qualcuno ha tappezzato il mio sentiero di petali di rosa

martedì 30 giugno 2009

Il mio capitolo uno è l'inizio della storia. Arriva quieto e modesto, non vuole farsi vedere troppo, non vuole dare illusioni, non vuole pretendere. Ma è l'inizio e come tale, forse, il capitolo più importante.
Passeggiavo nella spensieratezza del mio capitolo zero e all'improvviso mi sono resa conto della bellezza del sentiero su cui indugiavo. Ho iniziato ad ammirarne i colori, la luminosità, il caldo profumo. Ad un tratto mi sono resa conto che qualcuno aveva coperto il sentiero di petali di rosa; lo aveva fatto per me. È stato in quel momento, in quel preciso istante, che le farfalle hanno cominciato a volare; una piccola lacrima luminosa è nata dall'emozione di quell'attimo.
È bello sentire che i dubbi svaniscono nel battito d'ali delle farfalle. Anzi è bellissimo e per questo devo un grazie ad un uomo coraggioso, che ha continuato a camminarmi accanto spargendo petali finché non sono caduta dalle nuvole e li ho notati lì, proprio sotto i miei piedi.
Mi sembra il momento giusto per iniziare a camminare. Insieme.

Capitolo 0 - Solstizio d'estate

mercoledì 24 giugno 2009

Questo è il capitolo zero. Non ha la pretesa di essere l'inizio di qualcosa, come un capitolo uno, né di essere seguito da una storia intera, come un prologo. È un capitolo zero, non ha nessuna pretesa, perché spesso quando si pretende si rimane a mani vuote e non è questo che desidero dalla mia storia...
Il mio capitolo zero inizia insieme all'estate. Inizia con un raggio di sole che inaspettatamente si fa largo tra le nubi in una giornata grigia. Inizia quasi guardingo, a piccoli passi. Inizia con una dolcezza che scioglie gli ultimi dubbi, in un luogo e in un tempo sospesi in aria, estranei al mondo.
Per qualcuno è la realizzazione di un sogno. Per qualcuno è vedere il proprio bicchiere (mezzo pieno o mezzo vuoto che fosse) che si infrange contro la parete.
Per me è una strada che mi si apre davanti, la preoccupazione di non sapere dove porta, il sacro terrore che sia quella sbagliata. Ma soprattutto è una richiesta di tranquillità, di pace; magari, di una quiete accesa...
È tempo di lasciar scorrere il fiume, di dare spazio al mio capitolo zero affinché vada... dove vuole. Buon viaggio.

Goodbye Dublin, goodbye everybody

martedì 16 giugno 2009

'cause I'm leaving on a jet plane
I don't know when I'll be back again
oh Dublin, I hate to go

lunes hermoso

lunedì 25 maggio 2009

mi stupisce quando qualcuno per puro caso traduce in parole i miei pensieri...

Francesco: - Ciao! Bella la vita, eh?
Matias: - Bellissima..

Too many

mercoledì 20 maggio 2009

Sarà perché mi sono seduta un attimo su un panettone in piazza San Marco, accanto all'Abbraccio. Sarà perché mi sono distratta un attimo constatando in che punto perfetto della scultura sono nati dei fiori. Comunque mi ha raggiunto. Non mi ha colto di sorpresa, sapevo di averlo vicino ma speravo di evitarlo ancora per un po'. Per l'ennesima volta gli ho chiesto di guardarsi intorno, ci sono altre persone da assillare oltre a me; ma deve essersi innamorato perché mi gironzola sempre intorno! Ho provato a camminare veloce, dimenticandomi che è rapido come l'aria; ho preso l'autobus ed è rimasto in agguato dietro al finestrino; ho cantato e mi ha tolto la voce.
Camminando in via Vespri ho sentito provenire da una finestra il suo suono, una sorta di lamento al tramonto con timbro femminile. In silenzio ho cercato quel bicchiere robusto e profondo, per potervi raccogliere anche la mia e la sua parte; ma chissà chi e dov'è il suo proprietario...
E poi, casa. Inserire nell'organismo sostanze casuali, perché si deve (ma se fosse CH3CH2OH lo preferirei), camminando comunque per disorientarlo. Tisana, perché si continua a provarci. Togliersi i vestiti quasi strappandoseli di dosso, perché sì.
Computer e scrivere e chiedere ancora: Come on, God, do I seem bulletproof?
E sapere che avremo una macchina GPL mi fa pensare sempre più che tu mi stia prendendo per il culo.

è la vita... ed è comunque bellissima

sabato 16 maggio 2009

"Mi hanno preso e usato e deriso e triturato
Mi hanno messo in vetrina e fatto a pezzi
Mi hanno offeso e insultato e chiamato traditore
E rubato i sogni e le certezze
Mi hanno fatto arruolare e psicanalizzare
Mi hanno chiuso dentro a scatole di vetro
Mi hanno fatto aspettare e sorridere e comprare
E spedito con un calcio nel didietro

Ascoltami, madre
Perdonami, madre
Ho lottato, ho bestemmiato ed ho pianto
Ma in fondo non è niente
E' la vita
E' la vita soltanto

Ho ascoltato montagne di stupide opinioni
E miliardi di orribili canzoni
Le stesse promesse e le stesse parole
Nelle stesse piazze e manifestazioni
Mi hanno dato consigli e pacche sulle spalle
Interpellato per opere di bene
Mi hanno preso in disparte e tirato nel mezzo
E appiccicato bandiere sulla schiena

Ho perduto bandiere e posti di lavoro
Ho perduto caterve di occasioni
Ho perduto battaglie e compagni di viaggio
Oltre a qualche centinaio di elezioni
Ho troppe ferite e le mie gambe sono stanche
Ho le palle piene e i piedi fumanti
Ma c'è un gioco da fare e una ruota che riparte
E un vagabondo sa che deve andare avanti"

MCR

situazioni mastercard... bis

mercoledì 22 aprile 2009

Maglietta direttamente da Bangkok: 15 euro senza Mastercard (figuriamoci se l'hippie in fiera di Senigallia la accetta!)

Cena + serata danzante: 20 euro (ma solo per le donne) senza Mastercard (al massimo chiedo pietà al mio bancomat)

Abbonamento della metro: 17 euro/mese senza Mastercard (perché le macchinette a S. Agostino non funzionano mai)

Un venerdì sera in compagnia di un'intera squadra di pallanuotisti: non ha prezzo.

Ci sono cose che non si possono comprare.
Meno male che c'è la Caranguejo!!!

Volviendo a casa

sabato 18 aprile 2009

o anche E., V., A. (stranissimo)

Tutto cominciò con un bacio sulla guancia... ma che bravi amici! pero sos tan hermoso esta noche... e poi...
McCallan -teatro di profondi di scorsi- I love you soooo much!
Alcohol. (livello 1: ma quanto parla la Vale)
Blablabla -ma quante ne so... e quanto si divertono!-
Alcohol. (livello 2: non posso scendere da uno sgabello da bar; meno male che in questo bar ci sono le sedie)
Dios... no puedo dejar de mirarte... tiene unos ojos azules re lindos pero no puedo dejar de mirar en tus ojos.
Alcohol. (livello 3: mi cadono persino i popcorn)
Un bacio rubato, così intenso e vero da fare male...
Alcohol. (poco perché altrimenti non riesco ad uscire da qui)
Radio Conga. Emi y frutilla. Rata Blanca. Frutilla y Emi. Mimitos. Skid Row. Emi y nada ni nadie más. Sono due ma con tutto il corpo, con tutta l'anima, sento solo uno.

pls...
"Dame, dame un instante
te necesita mi cansado corazón
el fuego no se apagó"

E. & V. (ultimo)

martedì 14 aprile 2009

sì, ultimo, perché questa amicizia "speciale" ritorna nei ranghi di un'amicizia canonica.
non commento e non mi chiedo niente (almeno qui, pubblicamente).
l'unica cosa che sussurro (perché non oso dirlo ad alta voce) è che sì, mi dispiace... tutto ciò ha un sapore molto più amaro di allora.

E. & V. (lontano lontano)

martedì 31 marzo 2009

C'era una volta, in un paese lontano lontano, una bella principessa. Aveva lunghi capelli corvini e occhi grandi e sognanti. Era giovane, desiderava partire, visitare ogni angolo del regno, cambiare la propria vita.
Così, un bel giorno, si unì ad un convoglio che partiva per terre lontane, alla ricerca di fortuna.
Della spedizione faceva parte anche un prode cavaliere, dai riccioli neri e dallo sguardo profondo e scuro. Non era partito per cambiare la propria vita, ma si sa che il fato si diverte a rimescolare le sue carte...
La principessa ed il cavaliere si scambiarono solo un'occhiata, quel giorno. E la dimenticarono.
Passò molto tempo prima che i loro sguardi si incrociassero nuovamente. Stavolta si guardarono più profondamente e tremarono vedendosi specchiati l'uno nell'altro.
Come e quando le loro labbra si sfiorarono per la prima volta, è un segreto che dimora nei loro cuori. Si tramanda che la bella principessa per molti giorni portò tra i capelli una rosa bianca donatale da lui. Si mormora che il prode cavaliere per molti giorni portò nel suo cuore il ricordo di lei.
Ma il tempo passava e ciò che doveva restare segreto cominciava a vedere la luce... Così, in un pomeriggio tanto luminoso quanto cupo, si diedero quello che doveva essere l'ultimo bacio, promettendo di non dimenticare mai ciò che era stato.
Chi ha visto una lacrima silenziosa negli occhi della principessa e ha sentito i sospiri del cavaliere giura che quelle due anime si fossero già legate allora...
Il loro cammino si divise quel giorno. Solo una volta si incrociarono nuovamente, ma ancora una volta scelsero due vie diverse.
Il prode cavaliere si avventurò attraverso molte strade sconosciute. Alcune furono irte di insidie, altre gli parvero tranquille e luminose. Tutte alla fine lo annoiarono e lo indussero a cercare un nuovo destino.
La bella principessa imboccò un lungo sentiero, che la portò sempre più lontano da ciò che era. Alla fine si accorse di quanto la rattristasse il paesaggio che vedeva intorno a sé e, ormai convinta che sarebbe impazzita se avesse proseguito, scelse repentinamente un nuovo cammino.
Ed ecco che, ancora una volta, il fato soffiò sui suoi burattini di carta, portando la principessa e il cavaliere talmente vicini da potersi quasi toccare... Fu così che, dietro una svolta, si trovarono uno di fronte all'altro.
Si fermarono a guardarsi. Erano passati molti anni, entrambi avevano camminato molto e numerosi fatti erano accaduti lungo la strada.
Il prode cavaliere non portava più i ricci, ma il suo sguardo era ancora profondo e scuro. Durante il lungo cammino si era scritto sulla pelle chi era, lettera dopo lettera, per essere certo di non dimenticarlo mai.
La bella principessa aveva visitato i luoghi più remoti del regno, ma alla fine non aveva cambiato la propria vita. Anche lei aveva cominciato a tracciare dei segni sulla propria pelle ed era ben decisa ad incidervi chiara la propria identità, per non perdersi più lungo la via.
Si guardarono a lungo e non sembrarono stupiti, né ebbero bisogno di spiegazioni per tutti quegli anni trascorsi lontani l'uno dall'altro. Semplicemente si guardarono, si riconobbero, si abbracciarono stretti.
L'ultima volta che sono stati visti si tenevano per mano e camminavano insieme, sereni. Nessuno sa da che parte siano andati, né quanta strada percorreranno insieme prima di salutarsi nuovamente.
Ma qualcuno dice di aver intravisto una lacrima silenziosa sulla guancia della bella principessa, e giura che è assai simile a quella caduta all'inizio di questa storia.

domenica mattina

domenica 29 marzo 2009

piove e il cambio d'ora mi ha rubato un'ora di sonno. altri avvenimenti me ne hanno sottratte parecchie di più.
profumo di caffè, ma se mi concentro sento ancora quell'odore caldo che ho respirato fino a poco fa. la mia pelle è autografata.
sto semisdraiata sul divano con un abbozzo di sorriso in viso. la musica riempie la casa ma per una volta non mi lamento, anzi ballo e il cuore sulla mia pancia si muove con me. non mi pesa il pensiero di pulire la mia camera da letto.
è assurdo ma questa maledetta domenica quasi mi piace.

E. & V. (comicissimo)

sabato 28 marzo 2009

mmmhh... credo che ad un certo punto, non so perché, abbiano iniziato a sospettare che non siamo solo amici...

E. & V. (malinconico)

domenica 22 marzo 2009

mi sono proibita di chiedermelo, tuttavia non posso fare a meno di domandarmi come e dove andrà. la mia risposta, forse rassegnata o forse un tentativo di proteggermi, è sempre "non andrà". e mi sorprende sentire un fondo di dolore quando lo dico.

M. & V.

venerdì 20 marzo 2009

Dio, detto tra noi: hai creato il mio uomo ideale e l'hai fatto gay...
...MA MI PRENDI PER IL CULO?!?

la mia seconda pubblicazione scientifica!

martedì 17 marzo 2009

Why do we go crazy in spring?
by M. Toscano e V. Rodighiero

Dopo l'enorme successo riscosso dal lavoro Is a biotechnologist a good lover?, pubblicato nel giugno 2005, la nostra attenzione si è concentrata sull'effetto della primavera sull'organismo modello Homo sapiens.
Come sappiamo, la primavera ha un'influenza devastante sull'essere umano: fa passare la voglia di lavorare, conicilia il sonno e la pigrizia e, ahimè, aumenta esponenzialmente la spinta all'accoppiamento. E' quest'ultimo l'effetto che più preoccupa gli studiosi, soprattutto se l'individuo in oggetto non ha un partner su cui riversare il proprio impeto primaverile.
In collaborazione con l'illustre esperto M. Toscano abbiamo cercato di analizzare le cause di questo grave disturbo legato alla stagione. Lunghe ricerche ci hanno permesso di individuare gli ormoni primavera-sensibili. Tali ormoni sono presenti in tutti gli individui appartenenti alla specie Homo sapiens e raggiungono livelli molto alti nei giovani in età riproduttiva. Peculiarmente, sono inattivi per la maggior parte del tempo. In pimavera, quando il sole è caldo e l'aria profuma di fiori, si attiva la cascata del segnale necessaria per la liberazione degli ormoni nell'organismo, con conseguente impulso irrefrenabile all'accoppiamento che porta alla pazzia nell'impossibilità di trovare un partner adatto allo scopo.
Obiettivo delle ricerche successive potrà essere l'individuazione di una cura che possa frenare l'attivazione degli ormoni primavera-sensibili. personalmente, il nostro gruppo di ricerca preferisce focalizzarsi sull'elaborazione di tecniche vincenti per trovare il partner con cui calmare l'ondata ormonale (più precisamente l'individuo strafigo-che-ti-possiede-sul-sedile-posteriore-di-una-Cadillac).

wind of change

a volte per andare avanti bisogna chiudere una porta dietro di sè. nonostante io sappia bene cosa c'è dietro quella porta e abbia deciso che assolutamente non fa per me, chiuderla è molto molto molto difficile. soprattutto quando sento quella voce conosciuta che piange dietro quella porta, che mi supplica di socchiuderla almeno un poco, per vedere quanto di buono esiste e non ho visto... fa male, molto male.
si dice che quando si chiude una porta si spalanchi un portone. ma la stanza è molto grande e non sufficientemente buia da riuscire ad individuarlo. mi aggiro un po' a caso, in maniera un po' furtiva, cercando di capire qual è la direzione giusta. cerco di non ascoltare i lamenti che vengono da dietro la porta chiusa, per non avere la tentazione di tornare indietro. e aspetto che, da quel portone, qualcuno mi chiami per guidarmi...

amore

domenica 8 marzo 2009

Notizie meravigliose giungono spesso inattese, sbocciano come fiori ma rimangono nascoste dietro l'erba finché qualcuno non ti prende per mano e te le mostra. Spesso inondano di un'emozione così intensa e vi si specchiano dentro rendendo anch'essa meravigliosa, una felicità riflessa tale da farti saltare di gioia e da far spuntare una piccola lacrima di commozione all'angolo degli occhi.

a M. & M. M.

so strange

È umanamente possibile stare benissimo e malissimo nel medesimo istante?
È possibile provare una tale varietà di sentimenti e avere una tale quantità di pensieri che tutto si annulla, si può solo rimanere fermi a fissare sbigottiti il vuoto?

io sarò all'antica, ma secondo me...

sabato 7 febbraio 2009

... non puoi, dico, NON PUOI tingere i capelli di rosso a tua figlia che non ha ancora compiuto 8 anni. soprattutto se non te li tingi nemmeno tu!
IDIOTA!

come ho raggiunto un mondo parallelo senza accorgermene

lunedì 2 febbraio 2009

Oggi intendevo andare in corso di Porta Vittoria, ma evidentemente ho cambiato sistema solare, o addirittura galassia, e mi sono ritrovata sul pianeta Porta Vittoria.
Primo indizio del fatto che non mi trovassi dove volevo arrivare: niente neve. Neanche un fiocco, né sulla strada né sul marciapiede (figuriamoci!!). Un bel cambiamento rispetto a via Celoria angolo via Ponzio, dove ormai è stato istituito un servizio traghetti per attraversare l'incrocio.
Mi avvicino alla pensilina ultramoderna e vedo un uomo seduto... per terra. Più accasciato che seduto. Invano cerca di alzarsi. Per un attimo la scena mi stupisce, visto che intorno ci sono almeno sei persone che aspettano l'autobus. Gli tendo la mano per aiutarlo. Una tizia (chiamarla "signora" mi sembra troppo lusinghiero) mi fissa un po' allibita e molto schifata e mi dice: - Guarda che è ubriaco!- "E quindi??" replica il mio cervello. Si torna alla realtà: l'uomo per terra pesa almeno 100 chili e fa peso morto, io sfioro i 55 e porto zainetto, borsetta e ombrello: il mio aiuto è inutile in partenza. Un secondo tizio, peraltro chiaramente immigrato (mi sconvolge sempre il razzismo delle minoranze!!), si sente in dovere di darmi una lezione di vita e bofonchia che "quella gente lì" non bisogna aiutarla, forse aggiungendo che è anche pericoloso. In ogni caso, non si scomoda. Poi, probabilmente considerando quanto sono cretina a non dargli retta e ad ostinarmi nel mio soccorso inutile, prende l'uomo per l'altro braccio. L'uomo si trova seduto sulla panchina e ringrazia. Il tizio continua a sgridarmi per la mia azione avventata.
Ento nello studio dell'avvocato C. Il luogo è inquietante. Lui anche. Probabilmente, sul vocabolario c'è la sua foto sotto la voce "affettato". Nel suo studio un quadro di un metro e mezzo di lato, tende da antico palazzo reale, una scatola di fazzoletti (esselunga, risparmia sui fazzoletti anche se gli ho appena consegnato un assegno da 2000 euro) come quella che si passano le donne nei film quando piangono.
E quando torno per strada.. chi c'è a due passi dalla fermata dell'autobus? Già, lo stesso uomo malmesso, accoccolato accanto ad un muro. Due esseri umani (probabilmente anche loro persi su questo assurdo pianeta) lo riparano con i loro ombrelli. Di nuovo una decina di persone ignorano la scena alla fermata. Alla fine arriva un'ambulanza a raccattare l'uomo malmesso e (indovinate!) tutti si voltano e si avvicinano per vedere!
Ora capisco perché la cara Letizia M. pensava che l'emergenza neve di un mese fa fosse inesistente: il centro di Milano è un luogo perfetto, dove tutto va bene! E se qualcosa non va... basta ignorarla, sparisce anch'essa!

Non so se il mondo è molto strano... o se sono io il Lupo covante!

non sono io che mi faccio gli affari altrui, sono gli altri che parlano ad alta voce sul 14

venerdì 16 gennaio 2009

"...guarda che la nebbia, a meno che non ti trovi in un posto con tanto legno e con dei finlandesi o svedesi nudi, è fredda!"
Battuta culturale pronunciata al cellulare da un simpatico tizio seduto accanto a me in tram, affettuosamente autodefinitosi "struzzetto anelante"...