Too many

mercoledì 20 maggio 2009

Sarà perché mi sono seduta un attimo su un panettone in piazza San Marco, accanto all'Abbraccio. Sarà perché mi sono distratta un attimo constatando in che punto perfetto della scultura sono nati dei fiori. Comunque mi ha raggiunto. Non mi ha colto di sorpresa, sapevo di averlo vicino ma speravo di evitarlo ancora per un po'. Per l'ennesima volta gli ho chiesto di guardarsi intorno, ci sono altre persone da assillare oltre a me; ma deve essersi innamorato perché mi gironzola sempre intorno! Ho provato a camminare veloce, dimenticandomi che è rapido come l'aria; ho preso l'autobus ed è rimasto in agguato dietro al finestrino; ho cantato e mi ha tolto la voce.
Camminando in via Vespri ho sentito provenire da una finestra il suo suono, una sorta di lamento al tramonto con timbro femminile. In silenzio ho cercato quel bicchiere robusto e profondo, per potervi raccogliere anche la mia e la sua parte; ma chissà chi e dov'è il suo proprietario...
E poi, casa. Inserire nell'organismo sostanze casuali, perché si deve (ma se fosse CH3CH2OH lo preferirei), camminando comunque per disorientarlo. Tisana, perché si continua a provarci. Togliersi i vestiti quasi strappandoseli di dosso, perché sì.
Computer e scrivere e chiedere ancora: Come on, God, do I seem bulletproof?
E sapere che avremo una macchina GPL mi fa pensare sempre più che tu mi stia prendendo per il culo.

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