sole e neve

mercoledì 28 dicembre 2005

anche oggi nevica. come 25 giorni fa. le stelle sorridono.
hai riempito di anni la tua prima manina... mille auguri perchè il tuo cammino continui in un prato verde e pieno di fiori.
feliz cumple, zoe!

viva gli sposi!

giovedì 22 dicembre 2005






clap clap clap

testa a testa

mercoledì 14 dicembre 2005

ovvero, come convincere una bambina di tre anni ad andare a letto, nonostante lei si sia messa in testa di aspettare i propri genitori.
sofia: ma quando tornano la mia mamma e il mio papà?
valentina: vogliono farti una sorpresa, verranno a darti un bacio intanto che dormi.
s: allora io vado a nanna.
(si infila sotto le coperte, leggiamo mille storie, spegne la luce. passa qualche minuto.)
s: ma quando arrivano i miei genitori?
v: te l'ho detto, arrivano quando sanno che dormi.
s: ma io sono già a letto!
v: si, ma hai gli occhi aperti.
(chiude gli occhi. pausa.)
s: adesso ho gli occhi chiusi.
v: ma stai ancora parlando.
(smette di parlare. tempo due minuti e sta già dormendo.)
1-0 per vale.

il fascino italiano

gli uomini italiani, soprattutto all'estero, hanno grande fama. il fascino del latin lover miete vittime ovunque. e allora sentite questa.
mi siedo in tram. davanti a me due signori di mezza età, in giacca e cravatta e pantaloni con la piega. insomma, due uomini d'affari come se ne possono trovare ovunque (forse sul 14 è più raro, ma pazienza).
dopo qualche minuto di viaggio, mi cadono gli occhi sulle scarpe di uno dei due. o meglio, sulle calze. perchè quest'uomo, dentro alle sue scarpe eleganti, portava delle calze aderenti e semi-trasparenti. cioè, delle collant. e non solo. dalla trasparenza, si intravedeva, indossata con nonchalance, una cavigliera sottile, con tanto di ciondolini...
il fascino degli uomini italiani colpisce ancora molto. ma, sfortunatamente, solo altri uomini...

magic moments?

lunedì 12 dicembre 2005

ci sono momenti in cui ti rendi conto di saper capire. di riuscire finalmente a decifrare un misterioso "y cada paso hacia el vacio que doy me hace fuerte", che avevi bofonchiato sempre senza mai distinguerlo. di cogliere distintamente un "archivadas", di continuare il "veo a mis muertos" con "que me dicen lo que va a pasar". di delineare un perfetto "ahi voy, ya se", e vedere illuminarsi quel "lagrimas amargas" e un "calles desvaneciendo en zigzag". momenti in cui affiora una pallida immagine di una donna quemada dal sole, con un sorriso candido, con i pantaloni corti, che si arrampica su una salita muovendo i primi passi in questa morbida lingua.
ci sono momenti in cui tutto il mondo si muove, e c'è una sola persona che non riesce ad alzare i piedi cementati, l'unica che non ha ancora imparato a camminare. momenti in cui ci si guarda intorno e si cerca disperatamente di capire il meccanismo con il quale gli altri riescono a correre nel vento.
ci sono momenti in cui le strade si illuminano all'improvviso e, come in un miracolo, si moltiplicano i prezzi; il natale aggredisce i passanti per la strada. momenti in cui sviluppi una repulsione totale ed assoluta per l'orrore barocco che avvolge la milano dicembrina; forse per colpa di tutti quei pupazzi di panciuti vestiti di rosso che scuotono meccanicamente le membra plastiche, canticchiando nenie con la loro fredda voce stereofonica degna dell'esorcista (adesso capisco perchè sofia ha il terrore di babbo natale).
ci sono momenti in cui la nausea ha la meglio sul mondo. momenti in cui un'e-mail di convocazione dall'arablu assume un carattere tutto speciale...

grazie alla shimo da cui attingo spudoratamente per i miei titoli (e non solo).

primi passi (verdi)

domenica 4 dicembre 2005


a piedi nudi su un pavimento gelido.
vestiti leggeri incuranti del freddo.
ginga, ginga, ginga.
e poi, nella roda, sotto il ritmo incalzante dei berimbau e dei corrido.
ancora, makulele. battono i tamburi, si scontrano i bastoni.
non sono più a milano, in una giornata cupa. non fa più freddo. non sono più io.
è l'africa, la tribù in cerchio intona i canti di guerra. al centro, ci si prepara per la lotta.
sorrisi e giochi. attacchi e cadute. l'energia cresce da dentro, incalzata da fuori.
e finalmente...

sotto il sole e sotto la neve... ti amo!

sabato 3 dicembre 2005

tutto è bianco stamattina, a milano. è scesa silenziosa la neve ad avvolgere le case e a farci sentire un po' più vicini a natale.
è caduta la neve a rendere questa giornata più speciale, per ricordare che 26 anni fa è nata una persona speciale...
sono qui a festeggiare per la seconda volta il suo compleanno. spero che saranno molte e molte di più.
in questo giorno, per tutti i giorni a venire, gli auguro felicità e amore e, se ce n'è la possibilità, un po' di fortuna e, perchè no, anche tanti soldini per realizzare qualche suo desiderio...
ti amo gaston.

personaggi illustri

domenica 20 novembre 2005

oggi, finale dei master series di tennis, a shanghai:
Roger Federer (sui) vs David Nalbandian (arg)
il Maestro, numero uno del mondo, contro il valido numero undici, peraltro l'unico che gli aveva ben tenuto testa in passato, ripescato a sorpresa per il torneo dopo che roddick aveva dovuto dare forfait.
i primi due set sono uno scontro tra titani: ogni singolo game tirato ai vantaggi, uno messo a segno dai colpi uscenti e le acrobazie di Maestro Federer, il successivo conquistato dalle palle corte assassine e dai rovesci lungolinea del degno avversario Nalbandian.
Federer (aiutato da due notevoli errori di arbitraggio) si impone al tie-break.
2-0, e sono già passate due ore; Nalbandian è in un bagno di sudore, ma non dà segni di cedimento, si dimostra un mago delle risposte e non lascia un attimo di respiro; a Federer non cade una goccia, ma sente su di sè il peso dei chilometri che l'avversario gli sta facendo correre in campo.
comincia il terzo set, Federer dà segno di cedimento: cominciano le palle lunghe, i tiri a rete, i doppi falli; entra in scena il fisioterapista; Nalbandian si impone per 6-2.
Federer non dà segni di ripresa, anzi, sembra essere totalmente fuori partita. la mamma-fidanzata-manager, l'allenatore, i tifosi: tutti vedono la fine. Federer si asciuga persino qualche goccia di sudore. il quarto set finisce 6-1 per un Nalbandian macchina dà guerra, che mette a segno ogni colpo e non perdona l'assenza di Federer.
l'ultimo set sembra ormai cosa fatta: Nalbandian conduce 4-0, 30-0. Federer, che non ha mai perso 6-0, sembra destinato a sperimentare la prima volta.
ma "the match is not over until it's over": Federer ripesca se stesso dal buco nero e infila una palla dietro l'altra nei buchi lasciati da Nalbandian: 4-1, 4-2, 4-3, 4-4.
la folla è in delirio, si alzano i tifosi svizzeri, gli argentini ormai stanno fibrillando, il preparatore fisico di Nalbandian ha un chiaro attacco cardiaco, e un Federer rinato si porta sul 6-5.
Un incredibile Nalbandian non perde la lucidità tirando anche l'ultimo set al tie-break. sugli spalti (e davanti alla tv) non si respira più.
i due titani si guardano, occhi azzurri dentro occhi neri, il ritmo è al massimo e nessuno è disposto a mollare.
l'ultimo colpo libera un alto grido. 7-3, game, set, incontro e ultimo torneo dell'anno.




VAMOS ARGENTINA






commento dei commentatori italiani al recupero di Federer:
"se dovesse vincere sarebbe il caso più clamoroso di resurrezione dopo Gesù Cristo"
"o dopo Lazzaro"
"beh, Lazzaro aveva un allenatore al di sopra di ogni sospetto"

everybody's gone surfin'... surfin' the net

domenica 6 novembre 2005

rincorriamo le nostre vite, con i nostri blog rincorriamo i nostri pensieri, nuotiamo nella marea di post, foto, commenti, ci culliamo tra le onde di lingue diverse, vite lontane, parole nuove. su ogni post letto lascio un sorriso, una lacrima, un soffio, un lieve ondeggiare del sangue, un fremito elettrico. passano i minuti e mi scivolano addosso milioni di vite. nuotiamo tutti nello stesso oceano. anzi, surfiamo.

"We’ll all be plannin’ out a route we’re gonna take real soon.
We’re waxin’ down our surfboards. We can’t wait for June.
We’ll all be gone for the summer. We’re on safari to stay.
Tell the teacher we’re surfin’. Surfin’ U.S.A."

dal genio di tim burton

sabato 5 novembre 2005

"mi sembra di essere presa dalla marea, e di essere trascinata in mare aperto.."
"il mare porta in molti posti, magari troverai una riva migliore.."

alla rinfusa

giovedì 27 ottobre 2005

io studio troppo.
scrivendo il titolo di questo post, per esempio, mi sono istantaneamente sovvenuti i filtri percolatori con riempimento "alla rinfusa", appunto. cioè, non credo che questo sia il termine scientifico, ma longhi (processi chimici e ambiente) ha insistito per spacciarcelo come tale.
stamattina, altro esempio, dopo essermi scolata una caffettiera intera (c'era caffè per tre persone abbondanti) alle cinque del mattino, riflettevo sul fatto che la caffeina stava inibendo le mie fosfodiesterasi, che a loro volta non stavano degradando il cAMP, con conseguente incremento della concentrazione di quest'ultimo... cosa poi ci facessi sveglia alle 5 del mattino, questa è un'altra storia.
flashback: ieri insultavo tra me e me l'ennesima delle partite dell'inter (e di campionato in genere, e di calcio ancora più in genere, ma potremmo anche dire sport etc...), per le quali ale e papà monopolizzano la tv da settimane. ed improvviso, mi sono ricordata di una valentina piccola, che con la sua vocina cantava "e facci un gol, e facci un gol, aldo serena facci un gol...". tempi beati.
cruda e inevitabile riflessione, ispirata da un cretino che canticchiava in università: ultimamente si scoprono gli altarini, e viene fuori una casistica preoccupante di cocainomani nella generazione degli attuali trentenni o giù di lì... ma come fare a incolparli, se sono cresciuti in compagnia di una dea bionda formato mignon che sempre elargiva il suo divino aiuto: "sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria!"?

meraviglie metropolitane

sabato 22 ottobre 2005

giovedì.
è già notte e mi trascino verso casa, senza guardare, canticchiando un corrido per sentire meno la stanchezza.
non so come, la mia attenzione scivola su una serranda chiusa, e solo un lampo, "noi che si rema contro la notte..."
mi blocco, spalanco la bocca.



waiting for feelin' this again...

lunedì 17 ottobre 2005

è mattina. presto, per quanto ne so.
sto dormendo, in realtà. ma qualcosa di misterioso e latente, nelle retrovie profonde del mio cervello, percepisce un fruscio di lenzuola, passi leggeri. li riconosce.
apro gli occhi, spio l'esserino biondo, gli sorrido. ricambia lo sguardo.
un cucciolo scivola nel letto, tra le mie braccia. si accoccola silenzioso, fiducioso.
ci siamo solo noi due, nel mondo.
il suo sorriso cancella il tempo.

non fatemi scendere

domenica 16 ottobre 2005


yo tengo un sapo que se llama pepe
que da vuelta por todo el jardin
no tiene cola y es de color verde
no me hace caso y siempre salta asi

le digo pepe veni y el salta salta
pepe para y el salta salta
te vas a marear
te vas a marear

pancho mon amour

lunedì 10 ottobre 2005

voglio un pancho. ya.
me lo sogno ad occhi aperti, un buon chileno del gringo, con chukrut, e quella salsa piccantissima, e soprattutto quel pane... mmm...
ho così tanta voglia di un pancho che stamattina, venendo in università, ne ho persino sentito l'odore... buààààààà, lo voglio!
stamattina ho letto un articolo con un titolo INTELLIGENTISSIMO: "droga a un rave party" (sottotitolo: arresti e bla bla bla). ma io mi chiedo: oh astuto giornalista, cosa mai ti fa pensare che ad un rave non circoli droga? anzi, farebbe notizia se non circolasse. anzi, in quel caso i poliziotti stessi ne porterebbero un po', o dovrebbero arrestare gli organizzatori per abuso di nome (rave party, appunto).
nota: su questa tastiera (aula 311 dell'università statale di milano, pc 16) c'è polvere di 2 secoli. i tasti più mugrienti sono:
- ù (effettivamente non ci sono molte parole con ù)
- apostrofo (studenti ignoranti che non lo mettono!)
- j, k, z (non ci sono molte occasioni per usarle)
- blocco maiuscolo
oltre ai numeri e al tastierino numerico... ma la ù li batte tutti.

odiando el vacio

sabato 8 ottobre 2005

troppo silenzio.
un sole in ritardo e lievemente sadico dopo una settimana di pioggia.
non trovo niente di meglio da fare che ascoltare un cd che i miei hanno da sempre e a cui non avevo mai dato peso. "temi immortali", canzoni vecchie come il cuculo, che tutti conoscono e di cui scommetto che nessuno conosce nè il titolo nè l'autore (se non l'autore stesso). tra cui una "cumparsita" lievemente fuori luogo.
saluto con la mano una targa spagnola e mi cade una lacrima.
buen viaje mi amor. y... hasta pronto.

back again

giovedì 29 settembre 2005

"summer has come and passed
the innocent can never last"

cielo nuvoloso e odore di italia.
momenti di smarrimento dopo i racconti e i regali.
un vuoto nero là dove stava il morbido calore.
parole che si confondono e cominciano già a impallidire.
cercando ancora un po' di buenos aires...

situazioni "mastercard"

venerdì 26 agosto 2005

viaggio aereo roma-buenos aires: 550 euro (senza mastercard).

taxi dall'aereoporto ministro pistarini-ezeiza a pasteur-martinez: 65 pesos (senza mastercard).

gaston che si sveglia alle 9 del mattino SORRIDENDO: non ha prezzo.

ci sono cose che non si possono comprare.
peccato, altrimenti sarei la maggiore acquirente.

ora locale: 11.00

upside down

giovedì 25 agosto 2005

voy paseando por cuadras y cuadras.
faccio il bagno in una super vasca idromassaggio.
mate y vainillas alla mattina, panchos a mezzogiorno, empanadas alla sera.
cammino per martinez, tra belle case di mattoni rossi, fino al rio de la plata.
attraverso seri esperimenti scientifici ho provato che l'acqua del cesso scorre in senso antiorario.
tutto questo, a testa in giù.
la verdad? todo esto es RE copado.
amo buenos aires.

ora locale: 19.13

wake me up when september ends

martedì 23 agosto 2005

tic tac tic tac tic tac...
alla fine, è il 23 di agosto.
tra meno di 20 ore saluterò l'italia e per un mese risiederò letteralmente dall'altra parte del mondo.
i pensieri non scorrono più.
lasciatemi crogiolarmi nel mio sogno.
e svegliatemi quando finirà settembre.

riflessioni alcoliche

domenica 21 agosto 2005

ma vi pare che domani dovrò preparare le valigie in queste condizioni????
(è già tanto se sono arrivata a questa pagina)

"noi ci dobbiamo ribellare"

"Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura contando cento passi lungo la tua strada".. Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!

guardo il vino scuro, pastoso che scivola nel bicchiere con il suono dolce di un ruscello montano.
nelle mie orecchie risuonano i cento passi di peppino impastato, cantati dai miei poeti preferiti (i MCR).
la tastiera comincia a confondersi sotto le mie dita. l'immobile si muove.
un velo sottile di malinconia attraversa l'aria, all'antevigilia della partenza.
un'esercito di amici ci aspetta dall'altra parte del mondo. chi avrebbe mai immaginato che sarei arrivata così lontano?
la grammatica segue la strada della tastiera.
i sogni si inseguono in un calore febbrile.
un sapore acre scende nel petto.
i tuoni fanno da sfondo a un post che si affoga nell'alcool.

notti romane

sabato 30 luglio 2005

è notte a roma, ma fa caldo come fosse pieno giorno.
è notte e l'aria ristagna, avvolge i polmoni e taglia il respiro.
è notte e il rubinetto gocciola instancabile.
è notte e sono connessa a internet in cucina, guardando una serie di contatti offline di messenger, tutti in vacanza a respirare aria nuova.
è la notte di un giorno speciale perchè la mia piccola cugy compie diciotto anni (tecnicamente il 29 di luglio), e non è più quella bambina che giocava con me in mutande con l'acqua delle pozzanghere, è una donna e porta la gonna lunga, anche se non sa che fare di se stessa.
è notte e il mio telefono è senza soldi in un momento inopportuno, perchè ho così voglia di sentire cosa fanno le mie amiche.
è notte e la mia maggie lavora in un'altra baia ed è felice, e prego che continui ad esserlo anche al suo ritorno.
è notte e non vedo l'ora di partire, è notte a roma e io sogno notti invernali, stelle diverse, terre lontane.

satelliti artificiali

venerdì 15 luglio 2005

nessuno più dica che il giambellino è un quartiere sfigato. oltre al "muro di Berlino" adesso abbiamo anche una luna privata. gialla e a forma di culo di ragazza. ebbene sì, la pubblicità luminosa della fanta è approdata su un muro davanti al mio balcone della cucina. "il quartiere ha tutta un'altra luce", come dice mia madre. "tanto gusto, poche calorie", come dice il cartellone. "non sapevo che la bottiglietta della fanta con un bikini potesse assomigliare così tanto ad una donna", come dico io.
fatto sta che devo sopportarmi il fanale a forma di culo davanti alla finestra, che anzichè invogliarmi a bere fanta (che d'altra parte mi fa schifo) mi fa venire voglia di armarmi di fionda, come mio padre quando andava a caccia di lucertole a dieci anni.

quuuuuuuuuuuulo!!!!

giovedì 14 luglio 2005

eleggiamo il 14 luglio 2005 tra le giornate di merda.
tutto cominciò quando il mio cellulare, senza alcun preavviso, decise di abbandonarmi e morire. normalmente ne avrei altri due (di cui uno rubato a gaston); ovviamente, uno è scarico e il suo caricabatterie è rotto (avevamo dubbi?), l'altro è stato riportato a casa di gaston giusto tre giorni fa perchè "tanto non mi serve". le ultime parole famose. tutto ciò non sarebbe un problema, se non fosse che oggi è l'unico giorno in cui il telefono mi serviva per mettermi d'accordo con la gigia per registrare questo XXX di esame di biologia e fisiologia degli organismi... e ovviamente NON HO il numero della gigia, se non nel telefono. vabbè.
a questo punto, non contenta, la sorte decise di far intervenire il mio fidanzato, che se ne uscì con un "no tengo ganas de hablar con vos" perchè "no me gusta como haces las cosas". alla domanda "beh, almeno fammi un esempio" mi sono sentita rispondere "deja, no importa".
dopo una mattina di fastidioso mal di testa e ancora più fastidiosa nausea (ormai continua, di cui non si è ancora scoperta l'origine), intanto che mi accingo ad uscire per far registrare quel maledetto voto, mi telefona il mio AMATO dentista dicendomi che l'appuntamento era OGGI, e non domani come mi aveva detto... beh, mi sono fiondata nella 50 e dopo un quarto d'ora ero là. torno or ora con uno schifoso apparecchio e una gran voglia di piangere, zero voglia di lavorare, ancora meno di studiare per l'esame di chimica di martedì, senza la consolazione della risata di gaston...
grazie al cielo esiste ancora qualche santo che mi sopporta anche quando non ho più il numero della DOXA (perchè intrappolato nella mia sim) e avverto mezz'ora prima che non andrò a lavorare... grazie.

catena alimentare

sabato 9 luglio 2005

Posted by Picasa

anche dart vader fa i briefing

giovedì 30 giugno 2005

Posted by Hello

deliri tra noi

maggie: "perchè ti stai toccando la tetta?"
vale: "perchè mi piace toccarmi la tetta, va bene???"

evviva le serate dall'ary, mangiando un gelato che si scioglie a velocità incredibile e guardando Lost in translation (che nessuno ha ascoltato), con la maggie che mi alita sul collo e il temporale fuori dalla finestra.
evviva ballare bob marley con le portiere delle macchine spalancate, cosa che mi ricorda molto una polka di capodanno.
evviva, come sempre, avere i miei amici.

a proposito di artisti

martedì 21 giugno 2005

visot che siamo in tema, ne approfitto per pubblicizzare anche un'altra band; sono i Figli di madre ignota e potete trovarli sull'omonimo sito: www.figlidimadreignota.it mi raccomando andate a trovarli!

un artista tra noi

il nostro grizly fa le cose in grande... fategli una visita su www.davidegirlando.it per scoprire la sua vocazione di musicista!
ps. dado, va bene come pubblicità?

citazioni

lunedì 20 giugno 2005

"Il fumo uccide. Amore, ti regalerò una stecca di sigarette." Maggie
"'Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo'; e se poi sei allergico al polline?" Shimo

flaca

sabato 18 giugno 2005

ed eccomi qui, sdraiata nel mio nido con un computer bollente sulla pancia e la musica che va. guardo mucchi di vestiti e grovigli di cavi. ascolto l'acqua della doccia che accarezza calda la pelle del mio biondo. dalla finestra entra un filo d'aria fresca che mi ristora un po' dopo una giornata torrida. un paio di scarpe col tacco, mai usate, mi aspettano sul pavimento. un secchio d'acqua sporca mi fa ricordare che mi sono dimenticata di rimettere a posto il Mocio. chiacchierare su messenger, da lontano, mi fa uno strano effetto. mi viene in mente gaston quando incrocia gli amici su internet in piena notte, e loro gli chiedono in che parte del mondo si trova... e penso a quando noi saremo sparsi in ogni angolo di mondo, e ci incontreremo su internet, sorpresi, e ci racconteremo le nostre vita, in diretta da paesi lontani...
y bue, pensieri malinconici e sogni sfocati, in piena sintonia con l'ora. tardi, ma non abbastanza per dormire. l'ora in cui si pensa, si parla seriamente e sinceramente, gli scheletri escono dagli armadi, le domande si fanno più azzardate, si fa l'amore.

i morti risorgono

mercoledì 15 giugno 2005

Ieri sera, mentre facevo zapping nel disperato tentativo di sfuggire ai programmi orribili della televisione italiana, sono incappata nel festivalbar. E, un attimo prima che il mio pollice volasse sul tasto successivo, sono stata catturata da un volto: un Nick Carter immutato cantava una canzone (a me ignota) con le solite smorfie. L’inquadratura si allarga, ed eccoli lì, tutti e cinque: i Backstreet Boys di nuovo su un palco, dicendo cagate in uno stentato italiano a cui rispondeva un coro, anzi un mare, di ragazze urlanti, piangenti, adoranti. Quando hanno attaccato “I want it that way” ho cominciato a cantare. In un attimo di consapevolezza mi sono resa conto che mi ricordavo ogni singola parola a memoria. Anzi, sapevo chi avrebbe cantato ogni strofa, chi avrebbe fatto la seconda voce. Istintivamente, allungando la mano verso la mia pila di CD, indovino anche l’album giusto. E me li sono ricordati, anni fa, sul palco pentagonale del forum di assago, quando io stessa ero in mezzo a quella folla di bimbe che cantavano a squarciagola e portavano quei ragazzi nel loro cuore, tra i loro sogni.
Oggi, vederli mi fa un po’ pena. Ogni boy-band (e, ai tempi, guai a chi diceva questa parola parlando di loro) ha la sua generazione. La loro è cresciuta, passata, finita. Siamo donne, li guardiamo e sorridiamo con tenerezza e nostalgia pensando al passato. Si ostinano a non crescere, ad essere quelli che erano. Ma il loro pubblico, crescendo, li ha lasciati. Come noi schifavamo i Take That, le ragazzine di oggi schifano loro. Ci sono i Blue nel loro cuore. Un domani, le nostre figlie sbaveranno dietro a cinque ragazzi che cantano melodie sentite da sempre. Noi sorrideremo, ripenseremo a noi stesse, le accompagneremo ad un concerto e le sopporteremo quando in casa non ci faranno ascoltare altro. Ma non saranno gli stessi che hanno catturato noi.
Mando un abbraccio grande a quella Valentina che faceva girare sempre gli stessi CD, che collezionava i poster e sognava ad occhi aperti. Grazie perché tu mi hai fatto diventare quella che sono.

altre parole non servono

domenica 12 giugno 2005

Posted by Hello

chi X X X a Madrid?

domenica 5 giugno 2005

A volte le distanze si sentono. Passeggi avanti e indietro di fronte al planisfero, guardi con insistenza il punto esatto in cui lui si trova, misuri continuamente la distanza con il righello. Cinque centimetri, in linea d’aria sono sempre cinque centimetri. Ossessivamente cerchi di aggirare le leggi matematiche, pur sapendo che la più breve congiungente tra due punti è sempre rettilinea.
Tutto è inutile. E allora guardi il sole se è giorno, la luna se è notte; loro illuminano tutto il mondo della stessa luce; sono lo stesso sole e la stessa luna che anche lui può vedere… ma lui guarderà la luna dalla sua finestra, prima di addormentarsi? Guarderà il sole dal fresco della sua piscina, pensando che anche tu sei illuminata dalla stessa luce?
Cerchi di studiare. Invano; forse il fatto che la materia sia fisica non aiuta. E allora giri, rigiri, e il sonno non arriva, quindi ti spalmi la crema, ti limi le unghie, ti metti lo smalto, ti pettini e ti depili… arriva un momento in cui, per esasperazione, ti iscrivi in palestra, ti metti le lenti a contatto tutti i giorni, fai tutti i corsi possibili, stai in piscina, prendi il sole, fai venti docce, ti metti un tanga nuovo, ti compri ancora scarpe eleganti – e quindi inutili…
E i dubbi si insinuano sottili, sotto la pelle, nei vasi sanguigni, lungo la schiena, dietro il collo, fino ad arrivare al cervello ed esplodere in mille schegge. La paura delle bugie, degli inganni sottili, la paura che lui se ne vada chiudendo silenziosamente la porta, e la paura di accorgersene troppo tardi, e non poter fare altro che stare ad urlare dietro quella porta chiusa, inutilmente visto che è insonorizzata…
Guardando quegli occhi vedi sempre un muto “sì”. Ma appena volti l’angolo ti chiedi: potrebbe accadere che un giorno, rigirandomi, io vi legga un chiaro “no”?

VA'

giovedì 2 giugno 2005

"L'altro giorno mentre eravamo nella nostra casa al mare, di ritorno da una passeggiata mattutina, senza farmi notare, mi sono appoggiato allo stipite della porta della nostra stanza e l'ho guardata mentre rifaceva il letto. La radio era accesa e lei con le labbra chiuse accennava la melodia della canzone che una radio locale stava trasmettendo, interrompendosi di tanto in tanto per spostare i cuscini o tirare un lenzuolo per poi ricominciare, licenziandosi di aggiungere con arbitrio dei bemolle e doppiando con lieve ritardo qualche parola conosciuta del ritornello.
Quando si è accorta della mia presenza, mi ha guardato e sorridendomi mi ha detto: "Ciao!" per poi rimettersi a tirare le lenzuola con lo sguardo sereno e impegnato, ancora canticchiando.
Non c'è bisogno che niente accada, né tormentate vicende di litigi e riappacificamenti, né melodrammatiche e impegnate gelosie, né tiritere a lieto fine. Bastano i capelli raccolti sulla nuca, con qualche ciocca ribelle che adesivamente si appoggia sul collo sudato o i semivuoti che formano i seni all'imbocco della scollatura. Basta questo a persuadermi che l'amo, la scusa che convince il sangue a percorrere vene e arterie e invita cuore a ballare cha-cha e merengue senza sosta."
MAU

"io odio fare shopping": le ultime parole famose

sabato 28 maggio 2005

maledetta me e il momento in cui ho pronunciato le fatidiche parole: "io odio fare shopping".
oggi il trio (vale, nuccia e shimo) è partito di buon'ora, destinazione "serravalle outlet". insomma, una bella gita in buona compagnia con relativa occasione di comprarmi le scarpe da tennis per le quali mia madre mi rompe i maroni da tempo. sole, aria condizionata e tante cose da raccontarci.
conclusione? non ho comprato le scarpe (e solo perchè non avevano il mio numero), in compenso sono tornata a casa con:
- un costume da bagno (maledizione, ne ho altri ventimila!!!)
- un paio di calzine antiscivolo (l'ennesimo)
- un paio di calzini (forse la cosa più utile)
- una ventina di collant per mia madre (ho fatto il grave errore di chiamarla e dirle che c'erano le collant a un euro)
- una gonna cortissima viola
- una gonna longuette verde militare
- tre tanga uno più scandaloso dell'altro
ma si può??? non portatemi mai più in un posto del genere!!!

io vengo dalla Luna

Io vengo dalla Luna che il cielo vi attraversa, e trovo inopportuna la paura per una cultura diversa. Chi su di me riversa la sua follia perversa arriva al punto che quando mi vede sterza.
Vuole mettermi sotto sto signorotto che si fa vanto del santo attaccato sul cruscotto, non ha capito che sono disposto a stare sotto, solamente quando fotto.
"Torna al tuo paese, sei diverso!" - Impossibile, vengo dall'universo, la rotta ho perso, che vuoi che ti dica, tu sei nato qui perchè qui ti ha partorito una fica.
In che saresti migliore? Fammi il favore, compare, qui non c'è affare che tu possa meritare. Sei confinato, ma nel tuo stato mentale, io sono lunatico e pratico dove cazzo mi pare.

Io non sono nero, io non sono bianco, io non sono attivo, io non sono stanco, io non provengo da nazione alcuna, io si, io vengo dalla luna.
Io non sono sano, io non sono pazzo, io non sono vero, io non sono falso, io non ti porto jella ne fortuna, io si, ti porto sulla luna.
io vengo dalla luna...

Ce l'hai con me perchè ti fotto il lavoro, perchè ti fotto la macchina o ti fotto la tipa sotto la luna? Cosa vuoi che sia, poi, non è colpa mia se la tua donna di cognome fa Pompilio come Numa.
Dici che sono brutto, che puzzo come un ratto ma sei un coatto e soprattutto non sei Paul Newman.
Non mi prende che di striscio la tua fiction, io piscio sul tuo show che fila liscio come il Truman.
Ho nostalgia della mia luna leggera, ricordo una sera le stelle di una bandiera, ma era una speranza era, una frontiera era, la primavera di una nuova era era.
"Stupido, ti riempiamo di ninnoli da subito in cambio del tuo stato libero di suddito" No, è una proposta inopportuna, tieniti la terra, uomo, io voglio la luna!

Io non sono nero, io non sono bianco, io non sono attivo, io non sono stanco, io non provengo da nazione alcuna, io si, io vengo dalla luna.
Io non sono sano, io non sono pazzo, io non sono vero, io non sono falso, io non ti porto jella ne fortuna, io si, ti porto sulla luna.
io vengo dalla luna...

Non è stato facile per me trovarmi qui, ospite inatteso, peso indesiderato, arreso, complici i satelliti che riflettono un benessere artificiale, luna sotto la quale parlare d'amore.
Scaldati in casa davanti al tuo televisore, la verità nella tua mentalità è che la fiction sia meglio della vita reale, che invece è imprevedibile e non il frutto di qualcosa già scritto, su un libro che hai già letto tutto ma io, io, io no.
Io, io, io... Io vengo dalla luna.

CAPAREZZA

la voz del viento

venerdì 27 maggio 2005

La voz del viento sacudió
quebró el silencio del lugar.
Y ahora no hay más, no queda más.
Extraño el sonido del mar
en cada ola una explosión.
Y espero más, espero Dios.
Soñando estrellas por la mañana
y por las noches esperando el sol.
Y no hay calma y mi alma no descansa nunca.
El viento sabe a tu nombre
y se está llevando esta canción
lo que ya nunca podrá sacarme es la emoción.
Soñando estrellas por la mañana
y por las noches esperando el sol.
Y no hay calma.



Che strano ascoltare dopo tanto tempo i flopa manza minimal… mi ricordano l’odore di cloro, le sere a letto aspettando uno squillo, le visite al babaissa, quella strada senza marciapiede percorsa cantando, gli alberi profumatissimi nel fresco del mattino, i baci rubati in angoli nascosti, gli abbracci polverosi, e quella notte strana che ci unì indissolubilmente…

pensavo...

giovedì 26 maggio 2005

... alla fermata della metrò di Begoña.
... ad Ale che dice "venì, que te presento mamà".
... a cinque persone che ricominciano a respirare nel momento in cui scoprono che è andato tutto bene.
... alle lacrime di Patricia davanti al suo "corazon" addormentato.
... alle lacrime di pura rabbia di Chelo, nascoste dietro gli occhiali da sole.
... al conforto e all'amicizia dei sorrisi di Ru.
... allo scotch con indicato "no tocar".
... ad una marea di donne gentili che mi offrono tutto quello che hanno da mangiare.
... ad una notte insonne passata ripetendo "no te toques!".
... ai pianti notturni, pensando a quanto sono stata vicino a perdere tutto.
... alle parole di Patricia: "gracias por todo".
... alle parole di Ru: tutte quelle che ha pronunciato.
... alle parole di Gaston: "gracias por venir".
... a una bagnetto fatto a convalescente
... alla disinfezione delle ferite di guerra.
... al meraviglioso pollo di Jorge.
... a Nicole che mi corre incontro e mi salta in braccio come se mi conoscesse da sempre.
... alle parole di Jorge: "speravo che si fermasse almeno un paio di giorni!".
... agli abbracci, ai baci, all'amicizia, alla delicatezza, all'amore, all'ospitalità, a tutto quello che ho ricevuto da chi non me lo sarei aspettata.
gracias y hasta luego. nos vemos.

La guerra

Sette guerrieri alle sette porte,
schierati gli uni di fronte agli altri,
molte armi di bronzo lasciarono
come tributo a Zeus, il dio
che mette in fuga gli eserciti.
Ma i due figli sventurati,
nati dallo stesso padre e dalla stessa madre,
l'uno contro l'altro levarono
le lance due volte vittoriose
e si divisero la morte in parti uguali.

questo è amore

lunedì 23 maggio 2005

mi accingo a partire. ad affrontare yo solita un paese in cui parlano questa lingua a me semi sconosciuta (que es un bardo). a confrontarmi con gente con cui dovrei avere un rapporto anche minimo (essendo fratelli del mio fidanzato) ma con cui non so neanche di cosa parlare (sarà anche la lingua che non aiuta). il tutto senza il sostegno psicofisico del mio fidanzato. con tutto ciò, mi troverò a una distanza pericolosamente ravvicinata da SUO padre, e sempre senza il suddetto sostegno morale (dovrò incollarmi a kevin, sperando che il suddetto fidanzato non si metta a fare il geloso, e questo non sarebbe proprio il momento adatto). mi tocca anche partire da orio al serio, e mi sembra ovvio che, avendo l'aereo alle tre meno un quarto, partirò alle dieci da casa, perchè il mio papino mi può accompagnare solo a quest'ora... ah, dimenticavo: il tutto per due giorni, perchè mercoledì alle 18.20 ho l'aereo del ritorno... d'oh!
sono MOLTO agitata.
e comunque, ribadisco il titolo: questo è amore.

la donna perfetta

venerdì 20 maggio 2005

questo post può presentarsi in apparenza banale. e forse lo sarà. ma fatemi la cortesia di accantonare per un attimo i luoghi comuni, di fare finta di non sapere niente, di essere appena usciti da un uovo insonorizzato. leggete con la mente sgombra. so che non riuscirò a palesare l'immagine così come mi è venuta alla mente, ma spero almeno di rendere l'idea, a grandi linee.
sì, ho usato il verbo palesare. ovviamente, volontariamente (non mi verrebbe mai spontaneo).

dunque. la donna perfetta non esiste. quando passeggi per strada, puoi vedere un sacco di donne bellissime, che ti sembrano mille milioni di volte migliori di te. non sono perfette. mia nonna è riuscita a dire che un'attrice bellissima, magrissima, "perfettissima" (quando mi ricorderò il nome lo posterò), aveva le caviglie grosse. la donna perfetta non esiste semplicemente perchè nessuno SA cos'è la perfezione. non è detto che non esista. semplicemente, non ne si può dare una definizione. è inconoscibile. però esiste la donna perfetta PER QUALCUNO. ovvero, tu puoi essere una persona qualunque. ma per quel qualcuno sei la donna perfetta. e non solo perchè la tal persona lo dice, questo non basta (ed è spesso falso). semplicemente, perchè questa persona vedrà tutte quelle donne bellissime che vedete anche voi, sicuramente gli cadrà l'occhio sul loro corpo "perfetto". e nella sua mente scatterà questo pensiero: "non è perfetta perchè non ha il sedere/gli occhi/il sorriso/i capelli della mia fidanzata". semplicemente, perchè nell'inconoscibilità della perfezione hanno scelto una definizione di essa: voi.

grazie a questo post per avermi permesso di ritrovare un tantino della calma perduta.

dal mio diario mentale

è sempre sconsigliabile leggere il blog di ines intanto che aspetto di dare un esame. la cosa mi pone ESTREMAMENTE nervosa.

dal momento che il lj non ha un'interfaccia dinamica...

martedì 17 maggio 2005

questo post sarà un'accozzaglia di situazioni non meglio identificate, quindi come titolo mi sembrava ottimo (grazie del prestito, shimo!).
ieri sera guardavo gioiosamente la tele, e ho visto la nuova pubblicità dei Ray-Ban. dopo una banda di improbabili vampiri, di cui uno si inceneriva all'alba poichè si era dimenticato chissà dove i suoi occhiali da sole (vabbè...), ora hanno fatto appollaiare una serie di persone in posti improbabili: sui tetti, sui semafori, sulle insegne al neon... tutti quanti con gli occhiali da sole. sinceramente, non mi è chiaro il significato della cosa. comunque.
in compenso, devo confessare che mi sono molto divertita guardando "mai dire lunedì", soprattutto quando hanno dato l'esatta traduzione inglese di "dove cazzo stai andando?": "where cock are you going?". meraviglioso.
oggi (come alcuni di voi sanno) ho attaccato una nuova pagina del mio libretto universitario, dando (o meglio, tentando) biologia e fisiologia degli organismi - parte animale. beh, credo proprio che per scrivere qualcosa in quella nuova pagina passerà ancora molto tempo.
a proposito, devo anche preparare una relazione sulla fecondazione assistita, per l'esame di P.P. (percezione pubblica) di cui ho seguito, attualmente, una lezione (la prima, ma solo perchè non sapevo cosa mi aspettava)... sono bei momenti.
nel frattempo gaston gira libero per madrid, cercando una casa in cui abitare da giugno fino ad un tempo indeterminato per poter guadagnare un po' di soldi in combutta con i suoi fratelli (e questo potrebbe essere pericoloso).
con ciò, vi saluto, e vado a mangiare dalla mia ottima nonna.
p.s. sono abbastanza preoccupata, ho appena trovato un pelo sulla mia tastiera, e ad occhio e croce sembrerebbe pubico...

futuro e passato (un sogno)

sono in un salotto. mi siedo su un divano di pelle chiara, immenso, di quelli che si vedono nelle pubblicità dei televisori. davanti a me, un mobile di legno che copre tutta la parete, e una televisione di quelle con lo schermo enorme. prendo in mano il telecomando del videoregistratore, schiaccio il tasto play.

una mano bellissima, femminile, è chiusa a pugno in primo piano. si gira e si apre, il palmo rivolto verso l'alto. è vuota, e chiara. l'inquadratura si allarga. la ragazza è in spiaggia, si alza da una delle sdraio che formano un cerchio. ha i capelli neri, lunghi, legati in una coda. è giovane, forse non ha neanche vent'anni, è sicuramente bellissima. sorride. si alza e comincia a correre, ride. il ragazzo che era seduto sotto di lei la guarda e lentamente si alza a sua volta. è biondo, ha il viso magro, l'aria da ragazzino. è felice.
la scena cambia. è patricia che sta filmando. i due ragazzi posano insieme ad alcuni amici, due reggono un asciugamano. quando lo abbassano, si vede una torta-castello di sabbia enorme. patricia ride, dietro la telecamera.
la scena cambia di nuovo. ora è il ragazzo che tiene la telecamera. sono in una macchia di vegetazione, a ridosso della spiaggia. lei corre, quasi ballando, fa delle giravolte ridendo. lui risponde alla sua risata.

prendo il telecomando, faccio tornare un po' indietro la cassetta. il film ricomincia da capo. di nuovo guardo Inés e Gaston, insieme, innamorati, felici.

fissazioni

domenica 15 maggio 2005

da un dialogo telefonico.

- amore, sto studiando l'apparato riproduttore... i testicoli.
- di nuovo??? estas fijada con las pelotas..!!!

forse il mondo è troppo piccolo

devo dire che mi sono notevolmente appassionata ad una pubblicità (credo sia della BMW, ma non è importante).
un tizio alquanto improbabile è da solo su una spiaggia completamente deserta, in un'atmosfera da "è novembre (o luglio a Durham - riferimento x nuccia), fa un freddo della miseria ma io sto in spiaggia lo stesso". in una distesa di sabbia infinita trova l'unico sasso esistente, che ovviamente non è un banale ciottolo bensì è triangolare (quasi piramidale), grigio scuro e con un milione di righine bianche che creano un disegno incredibile. il tizio lo rimira e poi decide di farlo rimbalzare sull'acqua (pessima idea, vista la forma piramidale; ma lui, non si sa bene come, ci riesce lo stesso). a questo punto, lo spettacolo: qualcosa di non meglio identificato gli arriva dritto dritto sul culo. lui si gira (praticamente gli è venuto un infarto) e si guarda intorno. raccoglie l'oggetto misterioso e - sorpresa! è esattamente il sasso che ha appena lanciato. il tizio si guarda intorno smarrito, quasi nel panico, con una faccia che farebbe se gli avessero appena annunciato "sorridi, sei su candid camera"... non ho ancora determinato se la faccia sia dovuta al mondo che è troppo piccolo, o se in realtà il tizio si stia domandando "come cazzo avrà fatto 'sto sasso a fare il giro del mondo, visto che è anche piramidale..."

sono meglio di... lì, coso benso conte di cavour!

martedì 10 maggio 2005

ventun'anni.
tecnicamente, la maggiore età. puoi sposarti, fare un mutuo, comprare una casa etc etc etc... insomma, fare la persona seria / adulta.
praticamente, non cambia niente. perennemente in università, alla DOXA nel tempo libero, ogni tanto ti ricordi anche di respirare.
in breve, rassegnarti al fatto che il 10 di maggio piove sempre (o comunque c'è un tempo di merda).
vedere che i tuoi amici sono sempre i tuoi amici, ti mandano messaggi lunghissimi a ore assurde per essere i primi a farti gli auguri, vengono alla tua festa, ti portano mille regali e ti fanno un mare di compagnia.
scoprire con tristezza che qualcuno comincia a dimenticarsi, o meglio a trascurare questo giorno, perchè tanto è un giorno come tanti; o tornare a casa alla sera e vedere che tuo padre è a giocare a tennis, tua madre è sotto la doccia e tutta la famiglia ha già cenato senza di te e non ti ha neanche preparato la tavola.
scoprire con piacere che qualcuno di nuovo ha pensato per tutto il weekend "martedì, martedì", solo per poterti chiamare il giorno giusto e farti gli auguri.
scoprire con commozione che qualcuno ti ama di un amore incredibilmente immenso, su cui nessuno (lui in primis) avrebbe mai scommesso.
bere un cocktail di sakè e chiederti "ma perchè non ho mai visto questo locale prima d'ora?".
alla fine, si torna alla quotidianità. non è successo niente, è solo passato del tempo.

ps. la data è ovviamente fittizia... era solo per creare l'ambiente =)

Buena sera

martedì 3 maggio 2005

Buona sera senorita buona sera
It is time to say goodnight to Napoli
Though it's hard for us to whisper Buena Sera
With that old moon above the Mediterranean sea

In the morning senorita we'll go walking
Where the mountains and the sun come into sight
By the little jewlershop we stop and linger
While I buy a wedding ring for your finger

In the meantime did I tell you that I love you
Buona sera signorita kiss me good night

Michael Bublè

ya no tengo mas cosas que me aten a italia

martedì 19 aprile 2005

a questo punto, da questo buco nero in cui sono caduta nel preciso istante in cui il mio pezzetto di sole mi ha voltato le spalle, non so più cosa dire. e non mi mancano solo le parole, ma perfino i pensieri.
pensavo che questo blog non ha più ragione di esistere. nato per una nena dolcissima entrata come un tornado nella mia vita, può morire nel momento in cui lei ne esce in punta di piedi.
adios, zoe. davvero speravo, un giorno, di abbracciarti, e vederti da lì in poi diventare grande, imparare a combattere, a perdere con dignità, per ricominciare a lottare e far vincere i tuoi sogni.
grazie a voi, più o meno assidui frequentatori di questa stanza matta. nos vemos, nella vita di sempre, intendo.
y gracias a vos, per i sogni che per un attimo ho potuto toccare.

"...Isn't it ironic?"

angurie!!!!

colgo l'occasione (o meglio: il giorno) per porgere le mie più care angurie (o forse erano auguri?) per il compleanno del mio amato teso.
un abbraccio extra.

Isn't it ironic?

sabato 16 aprile 2005

IRONIC

An old man turned ninety-eight
He won the lottery and died the next day
It's a black fly in your Chardonnay
It's a death row pardon two minutes too late
Isn't it ironic... don't you think

It's like rain on your wedding day
It's a free ride when you've already paid
It's the good advice that you just didn't take
Who would've thought... it figures

Mr. Play It Safe was afraid to fly
He packed his suitcase and kissed his kids good-bye
He waited his whole damn life to take that flight
And as the plane crashed down he thought"Well isn't this nice..."
And isn't it ironic... don't you think

It's like rain on your wedding day
It's a free ride when you've already paid
It's the good advice that you just didn't take
Who would've thought... it figures

Well life has a funny way of sneaking up on you
When you think everything's okay and everything's going left
And life has a funny way of helping you out when
You think everything's gone wrong and everything blows up
In your face

A traffic jam when you're already late
A no-smoking sign on your cigarette break
It's like ten thousand spoons when all you need is a knife
It's meeting the man of my dreams
And then meeting his beautiful wife
And isn't it ironic... don't you think
A little too ironic... and yeah I really do think...

It's like rain on your wedding day
It's a free ride when you've already paid
It's the good advice that you just didn't take
Who would've thought... it figures

Life has a funny way of sneaking up on you
Life has a funny, funny way of helping you out
Helping you out


ALANIS MORRISSETTE

indovinello

domenica 10 aprile 2005

che cosa è piccolo, giallo e molto pericoloso?

un pulcino con un mitra. o, in alternativa, Gaston.

welcome back querida

salta, corre, parte, arriva, saluta, scappa... e alla fine, fortunatamente, ritorna.
bentornata tesoro mio.

buen viaje

sabato 2 aprile 2005

Adios.

regime militare

lunedì 21 marzo 2005

Vi presento la mia personale accademia militare: la DOXA.
Si entra da un postone blindato e si fa la fila per firmare l’ingresso su un registro (e bisogna segnare l’orario esatto, preso dall’orologio vicino al registro, mi raccomando). A quel punto, si ripete il proprio cognome ai supervisori, che smistano i malcapitati: Rossi, sondaggio 04035; Verdi, giù per RAI; Bianchi, devi seguire un briefing sul terrorismo; e così via. Dopo aver raggiunto la postazione, bisogna compilare un migliaio di fogli (pagamento, privacy, foglio di lavoro), procurarsi il palinsesto della giornata precedente e informarsi sul questionario aggiuntivo della giornata (per chi, come la sottoscritta, lavora al sondaggio RAI). Dopo sole diciotto ore di burocrazia si può cominciare a lavorare. Attenzione: sono concesse due pause da dieci minuti (con relativo registro da firmare e orario da indicare, con precisione al minuto) per ogni turno di 4 ore, la prima delle quali va fatta almeno dopo un’ora e mezza, le altre a distanza di un’ora; e non importa se stai lì dalle 10 alle 16, la pausa pranzo non esiste quindi tieniti la fame o ingozzati con l’imbuto. L’ora d’aria (e magari fosse un’ora, come in galera) va trascorsa obbligatoriamente (qualunque siano le condizioni atmosferiche) nel cortiletto, solitamente usato come deposito della spazzatura, circondato da muri di cemento alte cinque metri che non fanno neanche passare il sole. Ma comunque.
Ogni sera vi toccherà sentire le boiate che la gente dice sui programmi che ha visto il giorno prima (e che programmi, signori!). Nonostante si chiami in tutta Italia, capirete subito che la gente si può classificare in poche (anzi pochissime) categorie.
1- La signora “dieci, dieci!”. Generalmente vicina ai settant’anni (ma a volte più verso gli ottanta), questa signora guarderà sempre gli stessi programmi (più che altro la prova del cuoco, l’eredità, affari tuoi e elisir), e qualunque domanda le poniate (che richieda o meno una risposta numerica) lei risponderà “dieci, dieci!” oppure “tutti dieci!”, nel frattempo elencandovi tutte le qualità del programma nonché alcuni piacevoli aneddoti della propria vita.
2- Il signore logorroico. Abbastanza somigliante alla signora “dieci, dieci!”, anche nell’eta. Sicuramente il giorno prima sarà stato in campagna perché era una bella giornata, o a una festa di paese, oppure era il suo compleanno o ancora il suo onomastico (“perché ieri era san giuseppe, signorina”, e io stavo parlando con il signor pasquale… boh), ma nonostante questo avranno visto tre o quattro telegiornali (nonostante non si ricordino il canale) e qualche altra cosa di sfuggita. Per ogni cosa, pretenderanno di spiegarvi perché lo guardano sempre, cercando di convincervi che è la trasmissione migliore che esista.
3- Il giovane rimbambito. Sotto i vent’anni, quasi sempre sardo (chissà poi perché), vi dirà che ha visto “i simpson”, “amici di maria de filippi”, tutte le soap opera del pomeriggio, qualunque reality show durante la giornata; oppure vi farà leggere tutta la legge sulla privacy e sprecare minuti di prezioso fiato per poi, alla domanda “potresti dirmi quali programmi hai visto ieri in tv?”, rispondere candidamente “guarda, io ho visto solo un film su sky” o, ancora peggio, “veramente ieri non ho visto niente” (dopo che la telefonata è stata introdotta con “posso rivolgerti qualche domanda a proposito dei programmi televisivi di ieri?”).
4- L’esperto puntiglioso. Circa trentenne, odia tutti i programmi convenzionali. Avrà guardato blob, i cartoni animati e qualche trasmissione sconosciuta del mattino. Per ognuno di questi, farà una disquisizione a proposito di tutti i pregi e difetti di quel programma comparato con altri 150 simili, e l’intervista durerà tre ore. A questa categoria appartengono anche alcune signore “dieci, dieci!” o alcuni signori logorroici, che stizzosamente commenteranno: “ma signorina, in questo programma non ci sono ospiti/concorrenti/intervistati/servizi filmati/scenografia (a seconda del programma)!”.
5- Il dissociato. Di qualunque età, la persona dissociata, chiamata a dare un voto da uno a dieci a un aspetto di una trasmissione, vi dirà “sì, sono assolutamente d’accordo: sette!” e “mah, insomma… diamo un nove” nell’arco di pochissimi secondi.
6- Lo svampito. Generalmente donna e anziana, questo soggetto avrà visto la televisione in tutte le fasce orarie ma non si ricorderà il nome della trasmissione, e cercherà di coinvolgervi nei suoi ricordi dicendo “sì, ho visto il programma della paola”, oppure facendovi elencare tutto il palinsesto.
7- La voce dall’oltretomba. Questa persona parlerà ad una voce bassissima, costringendovi a inglobare il telefono con l’orecchio per poter percepire i suoi commenti. La situazione è generalmente aggravata da forti inflessioni dialettali.
8- La mamma. Giovane, sui trentacinque anni, la mamma non avrà mai visto un programma per intero, perché suo figlio avrà monopolizzato lei o la tv. Durante tutta la durata dell’intervista il suddetto figlio urlerà tanto da tirare giù la casa o continuerà a parlare con sua madre, assordandovi e comunque non facendovi capire niente delle risposte.
9- Lo stizzito. Chiunque sia, vi aggredirà perché l’avete chiamato già quaranta volte e, affermando che è “un po’ stufo” (che eufemismo) vi pregherà di non rompere più i maroni.
10-Il recidivo. A qualunque ora chiamiate, non lo troverete mai. Sarà via per lavoro, in vacanza con la famiglia (e allora chi ha risposto?), sarà appena uscito oppure rientrerà tra un paio di minuti (ma ormai…), e ovviamente nessuno sa quando tornerà. Alcune volte il recidivo si tradisce, anche se a un povero intervistatore è proibito smascherarlo. Casi esemplari: a) “aspetti che vado a vedere se è tornato”; b) “mi dispiace, è andata a fare la spesa (alle nove meno un quarto di sera)”; c) “mi dispiace, non ci sono… cioè, volevo dire, non c’è”.

chi è stato mangiato da un orso?

domenica 20 marzo 2005

tutto è cominciato in una calda serata di fine maggio... cioè volevo dire marzo (la temperatura mi ha lievemente mandato in confusione). la shimo ci ha invitato al concerto del suo fidanzato (che canta in un coro), guest star niente meno che la high school di napa (california).
affrontiamo con coraggio la tangenziale (e qui cito la frase cult: "c'è un discreto traffico", by dado2, prontamente tradotta in "ma che cazzo di bordello c'è?" dall'ary). dopo 20 minuti di clikkaclikkaclikkaclikkaclikka (la fastidiosissima freccia della macchina di dado) giungiamo nel gioioso quartiere di lambrate (come se io non lo vedessi già abbastanza). ovviamente, perchè mai sul volantino dovrebbe esserci l'indirizzo della chiesa dove si terrà il concerto? anche il postulato di dado ("abitano qui, quindi sanno sicuramente dov'è la chiesa") viene prontamente smentito. in un modo o nell'altro riusciamo a raggiungere il luogo, e prontamente la serata viene ravvivata, quando da una macchina scende un personaggio non meglio identificato.
ary: - ma quello è Tocco (un nostro ex compagno di liceo, n.d.r)?
simo: - Tocco?????
dado1: - se fosse stato lui me ne sarei già andato!
sconosciuto (effettivamente rivelatosi Tocco): - ciao!
la scena si conclude con dado che tenta di autoseppellirsi nell'asfalto del marciapiede.
insomma, comincia lo spettacolo. bravi, bravi, bravi (anche se all'inizio mi sono sentita un po', come dire, circondata....). ma a un certo punto la traduttrice annuncia: - ...questo pezzo è stato arrangiato da walsh (o qlcsa del genere)...- e la shimo, riprendendosi dalla conversazione, esclama perplessa: - chi è stato mangiato da un orso???-, facendo fare una magra figura a me e uccio che siamo scoppiati a ridere mentre la tipa annunciava che l'arrangiatore era morto tragicamente...
tra tutti ci siamo molto impegnati per farci ricordare dal mondo...

w le barrette per criceti

venerdì 4 marzo 2005

oh, finalmente è venerdì... sono qui davanti al computer che cazzeggio mangiando una barretta ai cereali e frutti rossi (kellog's special k, tanto per fare pubblicità) che assomiglia troppo alle barrette per i criceti, sapete, quelle con tutti i fruttini incollati... ed è troppo buona (quindi tra un po' comincerò a mangiare barrette per criceti)...
comunque. nonostante un certo mal di testa misto a sonno, ero tanto contenta perchè il mio amato amore viene a trovarmi (con l'influenza, ma viene...), almeno finchè mio padre non mi ha costretto ad aiutarlo a portare su le borse della spesa... noooooooooooooooooo!!!
beh, buon weekend a tutti, scusate ma non ho più ispirazione.

auguri rapix!

lunedì 28 febbraio 2005

buon compleanno alla larva grassa con cui mi tocca condividere la camera... 16 anni (potrei sentirmi vecchia per questo)!
baci!!! (appunto perchè so che non li vuoi)

che?!?!?!

ed ecco che, alla fine, ricominciano le lezioni in università... ma una persona normale non può cominciare il primo giorno del secondo semestre del suo secondo anno di studi con una materia che si chiama "biologia e fisiologia degli organismi" e vale 10 crediti! almeno, non senza avere dei gravi scompensi. soprattutto se il prof è un pazzo che viene a farci lezione con 38 di febbre, e ha una e-mail che fa "nkiller"... (consolandoci dicendo che quelle sono cellule che lui studia e che agiscono contro i tumori...). ancora di più il discorso vale se quest'uomo esordisce chiedendoci se sappiamo come si riscalda una blatta, e come sopravvive una trota d'inverno in un laghetto ghiacciato ("queste non sono domande da poco, ragazzi"). comunque, in un'ora e mezza scarsa è riuscito a dire:
1- che dobbiamo sempre chiederci la derivatio nominis delle cose.
2- che noi biotecnologi abbiamo un potere assoluto (anzi: "ma vi rendete conto? voi siete biotecnologi, avete un potere assoluto"), quindi produrremo trote pelose, però il pelo nell'acqua non serve, quindi modificheremo il loro apparato respiratorio per farle vivere fuori dall'acqua e in questo modo risolveremo la fame nel mondo (vabbè).
3- che il tuareg non è Diabolik, non ha il tutino (testuali parole).
dopo questo "un uomo - un perchè" è la volta della gioiosa (mi ricorda molto l'avvoltoio della rossi) donnina (chiamasi concetta) di biotecnologie delle fermentazioni, corso che dobbiamo condividere con biologi e chimici (ullallà che gioia)...
in tutto ciò, domani la prima ora è di "chimica delle sostanze organiche naturali e biosintesi" (ora che ho scritto tutto il nome ho finito il tempo per dare l'esame).
cominciamo bene.

amore... o pura follia maniacale?

venerdì 25 febbraio 2005

oggi la mia psiche malata ha dato sfogo ad ogni sua risorsa.
sinceramente non so se sia stato un attacco d'amore per il mio già fin troppo amato e coccolato fidanzato, oppure uno sfogo di manie e batteriofobie inculcatemi da ignoti, o semplicemente frutto di un'esasperazione mal repressa dovuta allo schifo che si accumula... fatto sta che ho pulito da cima a fondo il bagno del mio fidanzato.
morale: non accingetevi mai a mettere le mani su una casa abitata da tre uomini soli... e se lo fate, a vostro rischio e pericolo, non meravigliatevi mai di niente.
morale bis: se, quando torna, quell'uomo non si mette in ginocchio ai miei piedi implorandomi di sposarlo mi offendo.
ps. spero tanto che non debba andare al bagno...

quella lontana serata

che dire... sì, sono sempre più pigra, almeno nella gestione di questo blog... ma più probabilmente è il terrorismo psicologico generato da Ugus, che non perde occasione di raccomandarci "non connettetevi che internet costa" (ma allora cosa abbiamo fatto a fare l'ADSL? - come giustamente direbbe ale -)... tra l'altro il giorno 1 gennaio (data in cui abbiamo cominciato a pagare, nonchè in cui abbiamo spento il computer dopo un mese di attività ininterrotta) ci ha fatto trovare un cartello ENORME sullo schermo che declamava: "RICORDATEVI CHE ADESSO INTERNET COSTA" (o qualcosa del genere)... ma sto divagando, probabilmente per discolparmi del fatto che ultimamente sempre piú spesso le mie ispirazioni scrittoree rimangono tali... comunque.
da quella lontana serata è ormai trascorsa quasi una settimana, ma non è mai troppo tardi... o sì? per cominciare vi consiglierei di fare un salto su www.livejournal.com/users/willowshine e farvi qualche sana risata con il post "pedissequamente"...
oltre a questo... che dire. non vorrei ripetere - barra - copiare - barra - essere accusata di plagio dalla mia shimo... quindi dovrò idearmi un post in qualche modo alternativo (anche se - credo - prenderò qualche spunto... grazie shimo che non mi farai pagare i diritti d'autore).
la serata cominciò con la sottoscritta stranamente in orario. giunta alle ormai fantomatiche cabine davanti all'Odeon comincio a intrattenere dado1 con il racconto lunghissimo e super particolareggiato di me e il mio fidanzato, e bla, bla, bla... quando ad un tratto davide fa: "ma quella non è la simo?... (pausa) ... ah no, è bionda". dopo soli 20 minuti scopriamo che in realtà è proprio la simo, mora come al solito... siamo noi ad essere completamente ciechi - barra - daltonici. dopo questa perla di umorismo e comicità gratuita, si va alla ormai proverbiale pizzeria ciardi (ma sarà vero che si chiama così?), pizza (che la sottoscritta ci impiegò un'ora a scegliere, per poi ordinare una napoletana - vabbè -), dolce (con dimostrazione che dado2 è davvero un pozzo senza fondo) etc etc... il tutto condito con chiacchiere a più non posso, soprattutto incentrate sulle grandi assenze della serata (alias convitati di pietra - oddio reminescenze della catardi - , leggi la maggie montanara e la gina desaparecida - barra - sai ho avuto una giornata un po' così...).
usciti sotto una pioggerellina insistente e rompipalle (soprattutto perchè nessuno era provvisto di ombrello) dobbiamo decidere cosa fare... la nuccia suggerisce una visita al locale-karaoke dove stanno andando la valentina A. e company... io e la shimo ci fissiamo in un attimo di panico e reminescenza; speravamo ormai di avere rimosso... per la cronaca, esporrò un rapido elenco per dare un idea del soggetto.
1- in primis, devo ricordare a tutti il giorno in cui la signorina annunciò candidamente di aver assassinato il MIO navix e di averne gettati i resti a decomporsi in un cestino... che barbarie!
2- ha la brutta abitudine di farti dediche (non richieste) in tutto il diario, scrivendoti poesie più o meno brutte, frasi trite e ritrite dalla prima media, TVTB e simili.
3- è solita comporre poesie che la vostra critica d'arte preferita (cioè io), amante di baudelaire, ungaretti, auden e de andrè, trova assolutamente illeggibili - barra - insopportabili (dado non cominciare a difenderla, questo è il mio blog e ci scrivo quello che voglio ;-) )
4- ha un fidanzato da 12mila anni ( già amico dell'oratorio, banalmente) che, per citare la mia musa (alias: la shimo) sposerà appena finita la triennale, sfornando quattro o cinque bambini...
credo di aver delineato a sufficienza il soggetto. in ogni caso, dopo aver stazionato un po' davanti a un locale ameno, popolato da una massa di età media 65 anni, incontriamo il gioioso gruppo che, oh cielo, porta una grande sorpresa... rosa R., personaggio che ricordo con terrore dal liceo... a proposito di questa amena giovane, ricordo quella volta in cui, ad una festa, con la scusa di essere ubriaca, si appoggiò a un tavolino, o meglio ci si sdraiò sopra con la parte superiore del corpo, rivolgendo il suo didietro verso gli avventori... e indossava una gonna (orribile) e cortissima, che ha suscitato i più volgari scherzi da parte di tutti gli ospiti maschi (e lei non era esageratamente triste, neh?).
alla fine giungiamo in questo "famoso" locale-karaoke, dove ci impossessiamo della saletta nel retro facendo fuggire anche qualche persona con il nostro casino. e, nel pieno della serata, gli irriducibili interisti (nonchè qualche provocatorio milanista) dedicano all'amore della loro vita una canzone che, in un modo o nell'altro, li fa uscire sempre vincitori, nonostante l'umore alle stAlle di questo periodo... (e comunque: viva inter!)
il ritorno a casa avviene a piedi, sotto la pioggia. come sempre, ore e ore trascorse in balia di qualunque tempo atmosferico, sotto un balcone o appoggiati a un cancello grigio, ore che vedono svelarsi ogni volta prospettive e preoccupazioni e speranze sempre nuove. in bocca al lupo, dadino, e grazie per la compagnia in queste imperdibili ore notturne!
arrivo a casa congelata, ma felice, come sempre accade (il fatto di essere felice, non il congelamento) quando finalmente ci rivediamo tutti (o quasi).
"... si alza dalla sedia del bar chiuso lentamente Cisco fa un sorriso e dice noi abbiam capito tutto è un po' come nel calcio, è la dura legge del goal, gli altri segneranno però che spettacolo quando giochiamo noi, non molliamo mai, loro stanno chiusi ma cosa importa chi vincerà, perchè tanto lo squadrone siamo noi..."
e qui il plagio è palese.

pubblici saluti

lunedì 21 febbraio 2005

come promesso, saluto pubblicamente Filo, la Cè, il Chino e tutte le new entries a me sconosciute fino a sabato sera... devo dire che a questo punto mi sento un po' imbarazzata, con tutta questa gente che mi legge... ma non preoccupatevi, non durerà molto (infatti mi è già passata)... jeje!
taaaaaaaaaanti baci a tutti... enjoy life!

ricordate: MAI menarsela

sabato 19 febbraio 2005

... però il mio blog è proprio bello, non trovate?
:) jejeje

coraggio

" ... Navigare verso Occidente per arrivare in Oriente... "

I believe my heart, it believes in you

siamo stanchi, abbiamo voglia di stare insieme, coccolarci nella nostra cuccia e, almeno per un weekend, dimenticare il mondo, gli orari, il fatto stesso di essere umani, vivere l'uno negli occhi dell'altro come se non ci fosse ritorno. e invece...

esami, esami e ancora esami

BASTAAAAAAAAA!!!!!
io non ho veramente più voglia di studiare... ho dato una valanga di esami, sono imbottita di batteri, derivate, ossidoriduzioni, derivati benzenici... e chi più ne ha più ne metta. ho appena archiviato felicemente limiti, integrali, vettori e compagnia bella, ed ecco che arrivano DNA polimerasi, fattori di trascizione, esperimenti di Southern, sequenziamento di Sanger...
oggi davvero non ho voglia. leggo le cose e me le dimentico dopo due minuti...
sarà che oggi mi sembra una giornata pre-primaverile, uno di quei giorni in cui, alle elementari, finalmente le maestre ti portano in cortile e si sente l'odore di terra e di alberi, e i vermi fanno quei mucchietti di fango umido ed elastico così piacevole da modellare...

aneddoto

venerdì 18 febbraio 2005

Simone a Mino (acido), collassato con la faccia sul banco a causa dell'imminente lezione di chimica fisica:
- ma cosa ridi?!?
- piangevo...

ps. per chi non avesse capito la SPLENDIDA battuta che ormai spopola tra gli studenti del secondo anno di biotecnologie industriali e ambientali:
... a Mino (acido)...

studiando biologia molecolare

ah, che cose interessanti si leggono nei miei appunti di biologia molecolare... (io l'avevo detto che plevani era pazzo).

"pronto, cellula? mi puoi tenere il cane - pardon - la molecola di DNA ricombinante? grazie cara sei molto gentile"
"si sta sviluppando una branca che è lo psicologo del topo" (ma ti prego)
"la struttura del DNA è intrinsecamente bella, è un'opera d'arte"

e non ho ancora finito di studiare....

quei sette anni sfigati

martedì 15 febbraio 2005

Alejandro: "Noooooo, no se brinda con agua!!!"
Gaston: "Porqué?"
Alejandro: "Siete años sin sexo"
Gaston: "Y cuando fue que brindaste con agua?"

un blog, una garanzia

sabato 12 febbraio 2005

bene, visto che ormai sono giunta semi-sveglia ad un orario assurdo, con un mal di testa ormai assassino e impasticcata con il Tonopàn del mio fidanzato, ne approfitto per consigliarvi di visitare un blog che è a dir poco geniale... www.sfigati.splinder.com
è il blog di un malato che raccoglie tutti i blog più assurdi che trova (e che gli vengono segnalati)... vi giuro che è comico, e che al mondo c'è tanta ma tanta gente malata.

OH MIO DIO

ok, sembra proprio che per questa notte non sia ancora finita. indovinate da CHI ho ricevuto una mail (che ho letto qualche minuto fa, giusto prima di fiondarmi a scrivere un post - e dovermi registrare tre volte perchè non riuscivo a scrivere la password - )???
meglio che ve lo dico perchè non indovinereste mai. anzi, ancora meglio: ve la posto.



ciao diavoletto,
cacchio se non ti cerco io, te non ti fai mai viva! eh!
non so se ti ricordi di me! basilio! detto anche bas! soprannominato anche: basella, basoglio, basculante, etc.etc.
scherzo ovviamente!
è un po' che non ci si sente, non ci si scrive! così mi son detto fammi scrivere una mail alla Vale.
son qui solo in ufficio e appena finisco questa mail, andrò a casa.
allora come stai? novità?

io tutto bene, manco a dirlo, solita vita!
è quasi quattro mesi che abito nella nuova casa di monza. è molto bella!
è venuta proprio bene, i miei han fatto un ottimo lavoro!
sto cercando di cambiar lavoro, sto valutando offerte che mi permettano di poter far carriera. sai com'è fra 2 mesi avrò 27 anni.
amore?!?! niente di nuovo e buono! a parte una brevissima relazione di circa 3 giorni (con accordo di entrambi) con una ragazza (amica ed ex-collega di Paolo).
A capodanno sono stato a Barcellona, insieme a Fabry ed ad altri due nostri amici.
siam stati lì poco tempo, solo 4 giorni, abbiam visto pochino della città.
Fra l'altro, pochi giorni prima di partire, uno dei nostri amici si è procurato (giocando a calcio) una distorsione alla caviglia, pertanto è venuto a Barcellona in stampelle, quindi non è che potessimo far molta strada, perchè lui si stancava parecchio.
di sicuro, appena ne avrò l'opportunità, ci tornerò per visitarla meglio, perchè merita davvero!
a parte i monumenti, è bella perchè è vivibilissima, piena di giovani, belle ragazze, etc.etc.
gli amici son sempre quelli di sempre, anche se adesso ci si vede molto meno, ognuno di noi ha i propri impegni di lavoro e non...
ci ritroviamo sempre però a giocar a calcetto. quello è un punto fermo!
ultima cosa che vorrei dirti, è che da un po' di tempo (forse 6 mesi) non taglio i capelli, e mi son cresciuti non poco.
non immaginarmi come un cantante rock-heavymetal, che han i capelli lunghi fin sul sedere!! diciamo che rispetto al solito sono più lunghi di 3/4 cm. devo dire che mi piacciono, e moltissime persone (ragazze incluse) mi dicono di non tagliarli.
ma adesso a parte tutto quello che ti ho scritto, tu cosa mi racconti???
i tuoi come stanno?? (salutali tutti quanti!)
ragazzi??
università??

adesso ti lascio...
vado a casina...
se vuoi rispondermi, per favore fallo utilizzando il mio indirizzo di casa, che è http://it.f502.mail.yahoo.com/ym/Compose?To=baslightyear@tiscali.it, perchè qui in ufficio ultimamente ci cazziano se arrivano mail dall'esterno. stiamo prendendo parecchi virus.
ti mando un bacione e ti abbraccio forte.
ciao principessa
BaS




dunque. capite che non posso essere in uno stato spirituale NORMALE, dopo aver letto tutto ciò!
questi sono alcuni dei miei possibili commenti a questa mail.
1- ma come cazzo parla??? cioè, apprezzo il fatto che si sia sforzato di mandarmi una mail in italiano corretto, ma qui mi sembra di avere una conversazione con un libro (e se lo conosco almeno un po' sarà rimasto a correggerla e a scovare sinonimi per due-tre ore).
2- allora, andiamoci piano con questi soprannomi carini, perchè "diavoletto" (diavoletto??? ma queste le pensa di notte?) e "principessa" mi sembrano quantomeno eccessivi dato che non ci sentiamo da tipo un anno e passa.
3- lasciamo perdere il battutone iniziale (ovvero l'autoironia sul suo nome nonchè sugli orribili soprannomi che gli vengono affibbiati): l'autoironia è apprezzabile, questa minchiata in una mail no.
4- il discreto riferimento al suo compleanno starà a significare "ricordatelo e fammi gli auguri, quest'anno" o, ancora peggio, "ricordatelo perchè ho intenzione di invitarti alla mia festa, quindi non avrai scuse del cazzo da inventarti in quel periodo"?
5- noooooooooo ma se cambia lavoro non mi arriverà più questo alla fine delle sue mails:
Basilio Merenda
Re s.p.a. Controlli IndustrialiUff. Tecnico Mecc. – Mech.Technical Dpt.
Tel. +39.02.952430.300
Fax +39.02.95038986 mailto:+39.02.95038986merenda@re-spa.com
6- cosa mi sta a significare "una brevissima relazione di circa tre giorni con una ragazza"? nel senso "breve ma intensa"? si può chiamare "relazione" un episodio di tre giorni? perchè "circa" tre giorni? capirei "circa tre anni", ma tre giorni... più preciso di così... e soprattutto: perchè mai mi deve precisare che è una ragazza? ma no, dai, pensavo fosse un uomo...
7- orbene, la parte su barcellona è l'apoteosi della formalità: da quando quell'uomo dice "si è procurato una distorsione alla caviglia, pertanto etc etc si stancava parecchio"...???
8- insomma, vi immaginate BAS con i capelli da rockettaro? vi giuro che mi viene abbastanza da ridere (ma ammetto che sarei molto curiosa di vedere la pettinatura "ribelle" - questo non significa assolutamente che ho una qualche intenzione di vedere lui - )
9- perchè, io mi chiedo, PERCHÈ ha scelto QUELL'e-mail... baslightyear... l'unica parola che mi viene in mente è... PERCHÈ?????
10- lo so che sono stata un tantino cattiva... ma, a parte il mal di testa che mi frigge la fronte, veramente mi ha dato degli spunti meravigliosi! jeje...

commento critico al precedente post

ebbene, eccomi qui. sveglia ad un orario improbabile, benchè piuttosto stanca. dolorante, perchè tra "il momento sbagliato del mese" e questi albori di influenza (che mi fanno compagnia ormai da almeno un mese) non so cosa mi disturba di più. di conseguenza, eccomi a casa da sola, mentre i tre biondi (Gaston, Alejandro e Kevin) cazzeggiano in giro per roma (da notare che domattina keke ha l'aereo per madrid alle dieci).
mi giro in questa "camera" (cioè il locale lavanderia abitato dal mio fidanzato), stracolma di roba e incasinata come non mai (peccato che io mi sia dimenticata la macchina fotografica a casa), e cosa trovo? "Oscar Wilde - The picture of Dorian Gray". Quindi, in un raptus di follia misto ad una chiara dipendenza dal computer, decido di trascrivere "The preface" (che, ricordiamolo, si legge "prèfis", quindi attenti a non sbagliare pronuncia o la Rossi vi cazzierà fino alla fine dell'interrogazione)... nel frattempo mi sovviene "art for art's sake" e frasi simili, reminescenze di un tempo che, mi duole ammetterlo, è definitivamente passato, soppiantato da batteri gram positivi, derivate di funzioni e sequenziamento di genomi.
dunque, mi metto qui, sotto il letto (non vi preoccupate, è a soppalco), con un hard disk che mi tiene aperto il libro (ricordatevi che io ODIO piegare il libro perchè resti aperto, con la conseguenza che i miei libri tendono sempre a chiudersi, facendo perdere definitivamente il segno al povero lettore), e trascrivo.
en el mismo tiempo me acuerdo que queria escribir algo, ayer. queria decirve que YO SE HABLAR. lo descubri girando por el cientro de roma con keke, contandole de mis primas locas, de mi viaje a roma hace cuatro años, de lo que me gusta mas, de mi encuentro con su hermano, and so on. y el creia que yo estudie castellano, pero ahora sabe que no es asi, que lo aprendi de su hermano porque el no hablaba nadie de italiano y yo tenia que entender algo de lo que decia, entonces... no lo se, es tan raro hablar tanto en un idioma que nunca estudie, y despues volver a hablar en mi idioma con mi novio... pero no se, me gusta muchisimo hablar en castellano, pero me da verguenza hablar si EL me esta escuchando... me siento como comovida sabendo que se como decir "necesito que me cortes las manzanas" y "las puse en la grande" y "keke, voy al super, me abris cuando vuelvo?" y cositas asi, estupideces, pero me parece tan importante. mi cerebro empieza a pensar en castellano, no le gusta mas el traducir, quiere hablar y entender, y nada mas. y no me importa un carajo si todo esto esta mal escrito o si tampoco existe, porque yo se que, si no me acuerdo una palabra, voy a "castellanizar", y se acabo.
weno. por ahora, ya escribi bastante. hasta luego, queridos. besitos.

The Preface

The artist is the creator of beautiful things.
To reveal art and conceal the artist is art's aim.
The critic is he who can translate into another manner or a new material his impression of beautiful things.
The highest, as the lowest, form of criticism is a mode of autobiography.
Those who find ugly meanings in beautiful things are corrupt without being charming. This is a fault.
Those who find beautiful meanings in beautiful things are the cultivated. For these there is hope.
They are the elect to whom beautiful things mean only Beauty.
There is no such thing as a moral or immoral book. Books are well written, or badly written. That is all.
The nineteenth-century dislike of Realism is the rage of Caliban seeing his own face in a glass.
The nineteenth-century dislike of Romanticism is the rage of Caliban not seeing his own face in a glass.
The moral life of man forms part of the subject-matter of the artist, but the morality of art consists in the perfect use of an imperfect medium. No artist desires to prove anything. Even things that are true can be proved.
No artist has ethical sympathies. An ethical sympathy in an artist is an unpardonable mannerism of style.
No artist is ever morbid. The artist can express everything.
Thought and language are to the artist instruments of an art.
Vice and virtue are to the artist materials for an art.
From the point of view of form, the type of all the arts is the art of the musician. From the point of view of feeling, the actor's craft is the type.
All Art is at once surface and symbol.
Those who go beneath the surface do so at their peril.
Those who read the symbol do so at their peril.
It is the spectator, and not life, that art really mirrors.
Diversity of opinion about a work of art shows that the work is new, complex, and vital.
When critics disagree the artist is in accord with himself.
We can forgive a man for making a useful thing as long as he does not admire it. The only excuse for making a useless thing is that one admires it intensely.
All art is quite useless.
OSCAR WILDE

notti tormentate

mercoledì 9 febbraio 2005

dunque. il mio fidanzato è sempre stato un ottimo compagno di letto. tralasciate per un attimo i doppi sensi porno, ve ne prego... intendo dire che è bravo, non russa, sta fermo ed è tutto caldino perciò d'inverno è ancora meglio...
però si vede che l'aria di roma gli fa male. infatti, per prima cosa gli è venuto un micro raffreddore che però lo fa russare come una sega elettrica. ma fosse solo quello... passa tutta la notte girandosi nel letto, così si avvolge nella coperta e mi lascia lì al freddo e al gelo... avete mai provato a spostare un armadio a due ante? ecco, il peso di Gaston addormentato è più o meno quello. insomma, di girarlo quando russa non se ne parla, e per quanto riguarda la coperta devo solo sperare che non sia per la maggior parte sotto di lui, altrimenti...
ma questa è quasi ordinaria amministrazione, se non che sogna un po' troppo per i miei gusti... l'altra notte, per esempio, gli ho dato un tenero e casto bacio sulla guancia, e lui mi ha detto "que quieres?" e dopo, girandosi violentemente dall'altra parte, ha aggiunto (con tono alquanto scandalizzato) "sos un maricon!"
stanotte invece mi ha svegliato con due "dolci" spintoni nelle costole (degni di una rissa al bar, quelli che ti fanno volare dall'altra parte del locale abbattendo due o tre tavolini), bofonchiando qualcosa che poteva essere "maledetti!". dopo un po' si è completamente appallottolato nella coperta abbracciando con amore il cuscino e lasciandomi lì a congelare con il mal di collo...
ma vi pare che una povera ragazza debba sopportare tutto questo dopo una dura giornata di studio?
come se non bastasse, stamattina mi sono svegliata perchè soffocata dai vapori di Axe (e mi è toccato anche alzarmi, se non volevo rimanere in quel letto per sempre - morta)!
con ciò... vado a studiare mate.

gire a la derecha aqui

martedì 8 febbraio 2005

signori e signore, ho appena scoperto una delle cose più ridicole che io abbia mai visto.
avete presente il navigatore satellitare? quello che, quando sei in macchina, ti dice "tra 200 metri girare a destra" e "appena possibile, fare un'inversione a U" (ovviamente su una provinciale con tanto di spartitraffico)? e pensate che la vocina del tipo/tipa che dà le istruzioni sia assolutamente comica? beh, forse non avete mai sentito la versione spagnola del suddetto navigatore. la donnina ha la medesima voce finta-sexy della nostra, e dice le stesse cazzate, del tipo "en 25 metros, gire a la derecha" (quando la freccina sulla mappa indica la sinistra, vabbè)... la cosa migliore è quando, con aria solenne, annuncia "estas fuera de la ruta"... soprattutto perchè sicuramente è convinta che tu abbia sbagliato strada perchè non hai girato a destra dove diceva lei (rischiando di cadere nel tevere istantaneamente)!!! insomma... alla fine prendendo una strada a caso (quella opposta alla consigliata) siamo arrivati tranquillamente a casa... i misteri della vita!!!

la collina delle parabole

giovedì 3 febbraio 2005

con un titolo così, il post dovrebbe essere più che intelligente... anzi, io quasi mi aspetterei un romanzo. e invece no. solo volevo esprimervi le mie perplessità sorte quando ho sentito che l'altura davanti al policlinico Gemelli è stata così ribattezzata... a causa delle antenne paraboliche delle tv di tutto il mondo che la affollano a causa del ricovero del papa. mah...

uhm... boh

tra un'ora devo essere in università... NOOOOOO!!! cioè, il problema non è quello che ho da fare (riunione a proposito del corso di laboratorio di tecnologie del DNA ricombinante organizzato dal comune di milano - finalmente fa qualcosa di buono -), ma è proprio il fatto di dovermi vestire, uscire al freddo, farmi 3/4 d'ora di strada etc etc etc... il tutto senza neanche potermi fare una sana e sacrosanta tazza di latte perchè mi sono dimenticata di comprarlo... umpf.
sE, ora vado... che stress questa coscienza.
besos

non ci sono più le mezze stagioni

venerdì 21 gennaio 2005

dopo una nevicata tipicamente invernale, ecco che su milano splende un sole splendidamente primaverile, con temperature che sfiorano quelle di fine marzo... mah!

w i denti sani

martedì 18 gennaio 2005

ieri ho accompagnato la "bimba" (che ormai tanto bimba non è più) a cui faccio/facevo baby sitter dal dentista...
vi immaginate me seduta nella sala d'aspetto mangiando una sfoglia alla crema pasticcera e bevendo coca cola? =D

sogno

lunedì 17 gennaio 2005

ebbene sì. la sogno. la desidero. la bramo. vederla in giro, dietro ogni angolo, accresce la passione.
così lievemente sancarlina nella sua veste, così incredibilmente sexy nel suo profilo, così inimmaginabilmente morbida nelle sue curve...
eppure sono consapevole che è tutta un'illusione, per due fondamentali motivi:
1- se mai potrò permettermela, sicuramente troverò altre mille cose in cui vale maggiormente la pena di spendere quei soldi (e non sono pochi).
2- tutti sappiamo che sono un'irriducibile frequentatrice dei mezzi ATM, e non credo cambierò questa mia attitudine comunitaria al suicidio lento e graduale.
comunque... voglio estremamente una Mini.

incubo

premetto che questo messaggio dovrebbe essere stato postato sabato notte o domenica, non lo è stato per cause di forza maggiore (il mio amore in casa mia)... premetto inoltre che sarò VOLUTAMENTE criptica e, se interrogata, risponderò come la Maggie usa fare nei suoi momenti peggiori...

solo PREGO che non sia ciò che penso. SUPPLICO affinchè questa volta (come altre volte è stato) il modo in cui la mia mente interpreta quello che gli occhi le comunicano sia una mera congettura dovuta all'ansia generata dalla vista di due occhi così enormi, così allucinatamente lucidi, così persi. oppure dovuta alla preoccupazione che mi pervade quando queste serate si svolgono, con me impotentemente conscia e nel contempo ignorante di ciò che accade. e se fosse vero quello a cui ogni mia molecola si rifiuta di credere e che nel contempo teme e sospetta fortemente, se un innegabile e in qualche modo attraente autolesionismo può portare lì... ancora più fortemente PREGO che mai, mai, mai questo si debba ripetere.

inintitolabile

Ieri sera mi è capitata una cosa molto strana e contemporaneamente meravigliosa, ovviamente quasi incomunicabile...
(parentesi: taglio dalla storia la parte "intima" perchè non credo che al pubblico interessi)
Era notte più o meno inoltrata, si sa che quando c'è Gaston gli orari vengono piegati e manipolati a nostra immagine e somiglianza.
Eravamo sdraiati sul divano, con la luce bassa, e tutti i miei sogni erano tra le mie braccia sotto forma di un uomo incredibile. Ad un certo punto gli ho lievemente sollevato la maglia che dava fastidio. Lui, con uno sguardo che diceva "ti amo" in ogni sua sfumatura, si è sfilato la maglia dalla testa in un gesto che era insieme talmente morbido, dolce e sexy da farmi perdere ogni lucidità.. il mio cuore ha cominciato a battere forte, credo di aver smesso di respirare, e il mio stomaco ha fatto una capriola ed è imploso silenzioso lasciandomi un prurito al centro del petto e un brivido lungo la schiena. In un solo secondo, un attimo che sento fissato sulla mia pelle ogni volta che chiudo gli occhi, mi sono sentita emozionata come mai in vita mia, milioni e milioni di volte di più che in occasione del mio primo bacio..

just a comment

domenica 16 gennaio 2005

le ferrovie dello stato sono merdose.

perla filosofica

giovedì 13 gennaio 2005

meditavo su un particolare: in realtà la tuche (l'imponderabile, ovvero la sfiga) ogni tanto cerca di salvarmi dalle mie sciagure... ma io imperterrita supero l'ostacolo e mi dirigo sulla strada del disastro. a volte non sarebbe meglio lasciar perdere?

sogni pericolosi

lunedì 10 gennaio 2005

dimenticavo: sono rimasta abbastanza colpita dal fatto di aver sognato i miei figli...

anno nuovo

buon anno a tutti i commensali a questa tavola di cultura e saggezza (???).
anno nuovo... vita vecchia. infatti tanto per cambiare mi sono dimenticata tutte le cose intelligenti che da giorni desidero scrivere. sarà per colpa di questo nuovo abbonamento internet che si paga a tempo, e di mio padre che mi ha dato limiti ferrei di connessione. vabbè.
insomma, aggiornerò il mio delizioso blog in un altro momento, in cui (si spera) il mio cervello sia reperibile.
a tutti, nuovamente, buon anno nuovo (notate prego la splendida figura retorica)