regime militare

lunedì 21 marzo 2005

Vi presento la mia personale accademia militare: la DOXA.
Si entra da un postone blindato e si fa la fila per firmare l’ingresso su un registro (e bisogna segnare l’orario esatto, preso dall’orologio vicino al registro, mi raccomando). A quel punto, si ripete il proprio cognome ai supervisori, che smistano i malcapitati: Rossi, sondaggio 04035; Verdi, giù per RAI; Bianchi, devi seguire un briefing sul terrorismo; e così via. Dopo aver raggiunto la postazione, bisogna compilare un migliaio di fogli (pagamento, privacy, foglio di lavoro), procurarsi il palinsesto della giornata precedente e informarsi sul questionario aggiuntivo della giornata (per chi, come la sottoscritta, lavora al sondaggio RAI). Dopo sole diciotto ore di burocrazia si può cominciare a lavorare. Attenzione: sono concesse due pause da dieci minuti (con relativo registro da firmare e orario da indicare, con precisione al minuto) per ogni turno di 4 ore, la prima delle quali va fatta almeno dopo un’ora e mezza, le altre a distanza di un’ora; e non importa se stai lì dalle 10 alle 16, la pausa pranzo non esiste quindi tieniti la fame o ingozzati con l’imbuto. L’ora d’aria (e magari fosse un’ora, come in galera) va trascorsa obbligatoriamente (qualunque siano le condizioni atmosferiche) nel cortiletto, solitamente usato come deposito della spazzatura, circondato da muri di cemento alte cinque metri che non fanno neanche passare il sole. Ma comunque.
Ogni sera vi toccherà sentire le boiate che la gente dice sui programmi che ha visto il giorno prima (e che programmi, signori!). Nonostante si chiami in tutta Italia, capirete subito che la gente si può classificare in poche (anzi pochissime) categorie.
1- La signora “dieci, dieci!”. Generalmente vicina ai settant’anni (ma a volte più verso gli ottanta), questa signora guarderà sempre gli stessi programmi (più che altro la prova del cuoco, l’eredità, affari tuoi e elisir), e qualunque domanda le poniate (che richieda o meno una risposta numerica) lei risponderà “dieci, dieci!” oppure “tutti dieci!”, nel frattempo elencandovi tutte le qualità del programma nonché alcuni piacevoli aneddoti della propria vita.
2- Il signore logorroico. Abbastanza somigliante alla signora “dieci, dieci!”, anche nell’eta. Sicuramente il giorno prima sarà stato in campagna perché era una bella giornata, o a una festa di paese, oppure era il suo compleanno o ancora il suo onomastico (“perché ieri era san giuseppe, signorina”, e io stavo parlando con il signor pasquale… boh), ma nonostante questo avranno visto tre o quattro telegiornali (nonostante non si ricordino il canale) e qualche altra cosa di sfuggita. Per ogni cosa, pretenderanno di spiegarvi perché lo guardano sempre, cercando di convincervi che è la trasmissione migliore che esista.
3- Il giovane rimbambito. Sotto i vent’anni, quasi sempre sardo (chissà poi perché), vi dirà che ha visto “i simpson”, “amici di maria de filippi”, tutte le soap opera del pomeriggio, qualunque reality show durante la giornata; oppure vi farà leggere tutta la legge sulla privacy e sprecare minuti di prezioso fiato per poi, alla domanda “potresti dirmi quali programmi hai visto ieri in tv?”, rispondere candidamente “guarda, io ho visto solo un film su sky” o, ancora peggio, “veramente ieri non ho visto niente” (dopo che la telefonata è stata introdotta con “posso rivolgerti qualche domanda a proposito dei programmi televisivi di ieri?”).
4- L’esperto puntiglioso. Circa trentenne, odia tutti i programmi convenzionali. Avrà guardato blob, i cartoni animati e qualche trasmissione sconosciuta del mattino. Per ognuno di questi, farà una disquisizione a proposito di tutti i pregi e difetti di quel programma comparato con altri 150 simili, e l’intervista durerà tre ore. A questa categoria appartengono anche alcune signore “dieci, dieci!” o alcuni signori logorroici, che stizzosamente commenteranno: “ma signorina, in questo programma non ci sono ospiti/concorrenti/intervistati/servizi filmati/scenografia (a seconda del programma)!”.
5- Il dissociato. Di qualunque età, la persona dissociata, chiamata a dare un voto da uno a dieci a un aspetto di una trasmissione, vi dirà “sì, sono assolutamente d’accordo: sette!” e “mah, insomma… diamo un nove” nell’arco di pochissimi secondi.
6- Lo svampito. Generalmente donna e anziana, questo soggetto avrà visto la televisione in tutte le fasce orarie ma non si ricorderà il nome della trasmissione, e cercherà di coinvolgervi nei suoi ricordi dicendo “sì, ho visto il programma della paola”, oppure facendovi elencare tutto il palinsesto.
7- La voce dall’oltretomba. Questa persona parlerà ad una voce bassissima, costringendovi a inglobare il telefono con l’orecchio per poter percepire i suoi commenti. La situazione è generalmente aggravata da forti inflessioni dialettali.
8- La mamma. Giovane, sui trentacinque anni, la mamma non avrà mai visto un programma per intero, perché suo figlio avrà monopolizzato lei o la tv. Durante tutta la durata dell’intervista il suddetto figlio urlerà tanto da tirare giù la casa o continuerà a parlare con sua madre, assordandovi e comunque non facendovi capire niente delle risposte.
9- Lo stizzito. Chiunque sia, vi aggredirà perché l’avete chiamato già quaranta volte e, affermando che è “un po’ stufo” (che eufemismo) vi pregherà di non rompere più i maroni.
10-Il recidivo. A qualunque ora chiamiate, non lo troverete mai. Sarà via per lavoro, in vacanza con la famiglia (e allora chi ha risposto?), sarà appena uscito oppure rientrerà tra un paio di minuti (ma ormai…), e ovviamente nessuno sa quando tornerà. Alcune volte il recidivo si tradisce, anche se a un povero intervistatore è proibito smascherarlo. Casi esemplari: a) “aspetti che vado a vedere se è tornato”; b) “mi dispiace, è andata a fare la spesa (alle nove meno un quarto di sera)”; c) “mi dispiace, non ci sono… cioè, volevo dire, non c’è”.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

:)))) assolutamente geniale questo post Vale!
S.