Ciao Carlo R.

mercoledì 26 maggio 2010

Ricordo molti aneddoti divertenti e curiosi di cui sei stato protagonista, ricordo le tue foto e i tuoi resoconti di viaggio, ricordo la tua solidità e la tua calma imperturbabile. Sei partito oggi per il tuo ultimo viaggio e spero che le nostre parole ed i nostri ricordi possano farti compagnia.
Non sei morto solo a causa del caso, che ha dimenticato di correggere una piccola mutazione in un piccolo nucleotide in una piccola proteina in una piccola cellula dentro di te. Penso a ciò che ho dovuto imparare sull'amianto e sapere che sei morto a causa dell'incuria altrui mi riempie di rabbia, come se qualcuno ti avesse sferrato una pugnalata. È in momenti come questo che chiedo vendetta e mi domando perché proprio tu sei stato vittima del tuo lavoro. Ma sai, Carlo, la risposta non arriva e, quando se ne presenta una, non può mai soddisfarmi.

Mi piace pensare che ora sei esattamente dove vorresti essere, alla guida di un camper, diretto verso l'Australia celeste. Mi piace pensare che stai sorridendo e, come sempre paziente, ci aspetti per continuare il viaggio insieme.

1 commenti:

Naturalmente diverso ha detto...

Un post davvero toccante, mi dispiace molto se questa persona se n'è andata ancora una volta per colpa dell'uomo. Ma quando impareremo a non distruggerci l'uno con l'altro?