Nel repertorio del Syntagma ci sono pezzi di grande dolcezza, straordinariamente espressivi e carichi di un significato che va al di là dei testi. Adoro la Missa brevis di Palestrina, tutta, ma soprattutto quando, nel Gloria, i contralti cantano "...quoniam Tu solus sanctus, Tu solus dominus, Tu solus altissimus...". È un suono che vibra sotto la pelle e scalda le vene e, quando lo cantiamo nelle chiese, mi sembra che anche gli angeli si siano fermati e stiano seduti in alto, sui bordi delle volte e delle cupole, ad ascoltarci incantati.
È proprio allora che ti sento più vicina, mi pare che tu sia seduta tra quegli angeli, adesso che non senti più il freddo della chiesa e la scomodità delle panche; e mi pare di vedere i tuoi capelli bianchi ordinatissimi in prima fila, di vederti mentre ascolti tutta attenta; e mi conforta credere/sapere che sei ancora qui, ogni tanto, e che puoi essere orgogliosa perché vedi che il mio vestito rosso, quello che tu mi hai fatto, è il più bello di tutto il coro.
Grazie. Ti voglio bene.
1 commenti:
Ah, e io voglio molto bene a te, sai?
Sono molto commossa. Molto d'accordo.
Ari
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