sillogismi

Mi ricordo che da piccola andavo in montagna con la nonna. Lei mi portava in giro a vedere tutti gli insetti, i fiori, i sassi, tutto quello che di meraviglioso c’era (cioè letteralmente tutto, agli occhi di un bambino). Mi piacevano soprattutto le farfalle. Stavo lì e le guardavo, aspettando che si posassero per poter vedere il disegno sulle ali, sperando che venissero attratte dal colore della mia maglietta per poterle avere più vicine. Sempre la nonna cercava di prendere una farfalla per me. Qualche volta ci riusciva. Allora la metteva in una scatola trasparente, con in buchi per l’aria, e i fiori. Sapete come finiva sempre la storia? La farfalla moriva.

Mi ricordo che una volta eravamo al mare in sardegna. Papà ci portava sempre a pescare a un piccolo molo. Prendevamo sempre un sacco di pesci, e granchi. Li abbiamo portati a casa in un secchiello. Sapete cos’è successo? I granchi hanno staccato la testa a tutti i pesci. Una carneficina.
Un’altra volta avevo trovato un pesce piccolissimo, blu e giallo. Lo trovavo meraviglioso. Lo avevo portato a casa nel secchiello, gli cambiavo sempre l’acqua e lo guardavo nuotare. Un giorno, quando sono andata a vedere come stava, non nuotava più. Galleggiava.

Morale: mai le cose belle e delicate sono sopravvissute tra le mie mani. Perché questa dovrebbe?